Enoturismo, le Città del Vino al Senato. Acone: “Regole chiare e vantaggi fiscali per chi promuove il territorio”

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Le Città del Vino approdano al Senato per l’audizione sul disegno di legge 2616 sull’enoturismo. A seguito dell’incontro alla Commissione Agricoltura della Camera il presidente dell’Associazione, Floriano Zambon ha espresso apprezzamento per “l’impegno delle Istituzioni nel voler dare regole chiare a un fenomeno a lungo trascurato ma che dimostra anno dopo anno di essere una nicchia molto importante del turismo rurale. Il disegno di legge ha tanti aspetti positivi ma va arricchito in alcuni passaggi: ad esempio va previsto il rilancio delle Strade del Vino, la cui legge istitutiva, la 268/1999, appare datata e andrebbe armonizzata con la presente proposta di legge. Inoltre si potrebbero prevedere vantaggi di carattere fiscale per quelle imprese agricole/vitivinicole che, investendo con proprie risorse nella cura del territorio, di fatto contribuiscono alla conservazione del paesaggio e quindi al miglioramento della qualità dell’accoglienza enoturistica. Ma riteniamo strategico – conclude Zambon – l’istituzione dell’Osservatorio sul turismo del vino, per altro ideato dalle Città del Vino già a fine anni ’90 con il coinvolgimento di Censis Servizi, per la redazione di rapporti annuali utili a monitorare l’andamento del settore per poi individuare le azioni più idonee per il consolidamento e il suo sviluppo. Ci auguriamo che possa essere supportato da adeguati finanziamenti per dargli concreta applicazione e conseguente utilità per i territori”.

Entusiasta anche l’Ambasciatore Città del Vino Campania Teobaldo Acone che da anni lavora in tal senso cercando di promuovere soprattutto sul territorio Irpino azioni di promozione turistica legate al vino. “Riconoscere il ruolo di chi ha promosso e svolto sul territorio attività e progetti collaborando con Enti territoriali e con imprese che realizzano attività di degustazione,visita in cantina e in vigneto con attività ricreative legate alla cultura del vino e alla formazione per l’accoglienza insieme a due associazioni come Città del vino e Movimento del turismo del vino. Nel disegno di Legge 2616 si mette in evidenza l’importanza dell’accoglienza in quanto le aziende vitivinicole non sono ancora ben organizzate per la ricezione enoturistica sia per i servizi sia per i termini informativi e quindi si individuano due direzioni di marcia sul fronte pubblico e su quello privato”.

“Da una parte va sviluppato un maggior dialogo tra Comuni – continua Teobaldo Acone – e operatori con indagini di customer satisfaction e altri strumenti di raccolta di richieste,segnalazioni e suggerimenti; dall’altra serve più cultura d’impresa nella progettazione,organizzazione ed erogazione dell’offerta enoturistica con corsi di formazione per gli imprenditori,i manager e gli addetti”.

“In conclusione – conclude l’Ambasciatore di Città del Vino – la formazione appare un aspetto strategico per la qualità dell’accoglienza enoturistica non basta fare buon vino,ma occorre saper accogliere i turisti,offrire servizi sempre più aggiornati ed efficienti,costruire una rete di relazioni tra i diversi soggetti pubblici e privati dei territori perché la qualità dell’offerta sia basata su idee e progetti condivisi e alla formazione bisogna che ci siano anche la promozione e la comunicazione del territorio vitivinicolo”.

Gioseph Izzo