Vallo della Lucania (SA) Assemblea ordinaria dei soci della Banca del Cilento

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Vallo della Lucania (SA) Banca del Cilento IL 25 marzo assemblea dei soci. Importanti argomenti all’ordine del giorno tra i quali il rinnovo del CDA e l’adesione a un gruppo bancario.

Sabato 25 marzo a Vallo della Lucania, con inizio alle ore 10:30 presso il quartiere fieristico sito in località Badia di Pattano, è in programma l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania. Diversi gli argomenti all’Ordine del Giorno tra i quali spiccano il Bilancio al 31 dicembre 2016, la nomina del Presidente e dei componenti del Consiglio di Amministrazione, e l’adesione ad un Gruppo Bancario così come previsto dalla Riforma del Credito Cooperativo.

In vista dell’importante appuntamento, che coinvolge circa 6mila soci provenienti da 3 regioni e 4 province, il direttore generale Ciro Solimeno analizza e anticipa alcuni aspetti delle tematiche che saranno oggetto dell’Assemblea. A partire dall’adesione al Gruppo Bancario Cooperativo che, come stabilito dalla riforma, è condizione necessaria per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria. “Si tratta di una decisione strategica -sottolinea Solimeno-  di fondamentale importanza per il futuro delle BCC, visto che il sistema bancario cooperativo italiano si baserà su due gruppi bancari nazionali: Iccrea e Cassa Centrale Banca. Nei mesi scorsi -spiega il direttore generale- si sono susseguite le analisi da parte nostra, necessarie per sciogliere gli ultimi nodi, insieme alle valutazioni incentrate sui dati comparati che raffrontano i due nuovi Gruppi che si stanno costituendo. La decisione la prenderemo in Assemblea, che sarà la prima della Federazione Campana ad affrontare questo tema: questo la dice lunga sulla tranquillità con la quale stiamo lavorando”.

Solimeno evidenzia che la convocazione dell’Assemblea dei Soci il 25 marzo deriva dalla volontà di togliersi nel più breve tempo possibile dall’impaccio determinato dalla scelta che tutte le BCC sono chiamate a fare, importante ed irreversibile per il futuro. “Per arrivare a questo -chiarisce il direttore generale- abbiamo compiuto una lunga azione di esplorazione. Era necessario per comprendere a quale dei due gruppi contendenti, che attualmente si candidano a questo ruolo, fosse opportuno aderire nell’interesse della nostra Banca. Abbiamo pertanto avuto incontri con Cassa Centrale e con Iccrea, confrontandoci anche con altre realtà importanti del Credito Cooperativo. Alla fine la nostra scelta -anticipa Solimeno- sarà guidata essenzialmente dal pragmatismo che connota il nostro modo di operare: non ci piacciono né i voli pindarici né le operazioni un po’ avventuristiche”.

Il pragmatismo chiamato in causa dal direttore generale è anche una conseguenza della dimensione raggiunta dalla Banca del Cilento, che comporta la responsabilità di circa 6mila soci, in un territorio vastissimo che copre tre regioni e quattro province del Sud. “Insieme a quella di Roma -conferma Solimeno- siamo l’unica BCC ad avere questo tipo di estensione territoriale: anche come numero di filiali siamo di gran lunga la prima del Sud Italia. Tutto questo ci spinge ad assumere una decisione consapevole e meditata, che ci porterà a lavorare con il Gruppo che conosciamo meglio e da sempre, e del quali conosciamo pregi e difetti”. Senza anticipare la decisione che sarà presa dall’Assemblea dei Soci, Solimeno evidenzia che c’è un soggetto che è già strutturato e che non ha bisogno di contribuzioni, perché già ha le caratteristiche che occorrono e che richiede l’Europa. “Lavoriamo da sempre con questo soggetto -argomenta ancora il direttore della Banca del Cilento- e con le sue varie articolazioni industriali: con la Banca Corporate abbiamo in essere decine di milioni di operazioni in pool con soddisfazione reciproca”. Dall’altra parte invece, secondo il direttore generale, c’è
un progetto che sembra ancora tutto in formazione e da realizzare. “Nonostante noi utilizziamo un servizio informatico che fa riferimento al Trentino, ed abbiamo ottimi rapporti anche con gli esponenti del Trentino, riteniamo che un conto è avere un Istituto che svolge il ruolo di accentratore di attività operative in un ambito territoriale contenuto, e un altro è invece trasformare questo Istituto in Banca Capogruppo e in holding, con tutta una serie di necessarie articolazioni industriali e territoriali, che il giorno dopo la partenza del Gruppo devono essere in grado di servire a 360 gradi e al 100% le Banche aderenti. Su questo aspetto abbiamo qualche perplessità e con il pragmatismo che ci contraddistingue pensiamo di privilegiare e scegliere il certo per l’incerto e non il contrario”.
Infine da parte del direttore generale non può mancare un accenno ad un altro importante tema all’ordine del giorno nell’Assemblea dei Soci del 15 marzo: “Tratteremo -ribadisce il direttore generale- anche il rinnovo delle cariche sociali per le quali, anche per la tempistica che abbiamo scelto, si va verso una soluzione espressione della continuità. Ci sarà probabilmente una novità che riguarderà il vertice di rappresentanza del nostro Istituto di Credito, ma che sarà presumibilmente assunta in perfetta armonia ed assoluta condivisione da parte di tutti. Per il resto «squadra che vince non si cambia», per cui si andrà avanti così come fatto fino ad ora. uesto Questo 2017 si preannuncia davvero significativo per la Banca del Cilento”.