Benevento: tra disorganizzazione e maxi schermo negato per la partita

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Mancano circa 24 ore al grande evento e la febbre per l’attesa aumenta sempre di più. Domani sera, dopo solo un anno dalla promozione in serie B, il Benevento si appresta a salire l’ultimo scalino per entrare nella storia del calcio, quella grande della serie A. Dopo le polemiche infuriate nei giorni scorsi a causa della prevendita dei biglietti, fatta direttamente ai botteghini e non on line che avrebbe evitato code interminabili, con gente che ha trascorso tutta la notte e parte della giornata per cercare di accaparrarsi il tanto sognato biglietto, con orari di apertura slittati più volte, con voci che si rincorrevano sull’aumento o meno del numero dei biglietti messi a disposizione, siamo arrivati quasi alla fine. Le polemiche sono destinate a durare ed ad aumentare: è di qualche minuto fa la notizia che non sarà messo nessun maxi schermo in città che, comunque, avrebbe dato la possibilità a chi non è riuscito a comprare il biglietto, a seguire ugualmente la partita. Dopo i fatti di Torino appariva quasi scontata la decisione da parte del prefetto e così è stato. Tanti, alla notizia che non sarà allestito nessun maxi schermo, hanno annunciato soprattutto attraverso i social network che comunque si recheranno allo stadio. Per la gara d’andata Carpi/Benevento il maxi schermo era stato posizionato a piazza Risorgimento, ma nonostante l’invito da parte del sindaco alle attività commerciali di non vendere alcoolici dopo le ore 17, si è visto che gli stessi venivano venduti regolarmente e le bottiglie di vetro circolavano “tranquillamente” tra la gente che guardava la partita. Ciò che si è visto in questi giorni forse non si è mai visto in città: un delirio quasi generale che ha colpito tifosi e semplici curiosi. Ieri, davanti allo stadio Vigorito si è creata una bolgia di tifosi, tanti dei quali, nonostante le ore di fila, sono rimasti senza biglietto. Sarebbe bastato l’utilizzo di transenne per delineare la fila e, di conseguenza, l’ordine di arrivo delle persone per evitare discussioni, polemiche e calca. Il risultato è stato che, alle ore 16, quando finalmente la vendita è iniziata, si è creata una ressa incredibile e per fortuna non ci sono state gravi conseguenze che, data la situazione, potevano esserci. Oltre alla mancanza di transenne neanche un contenitore per la spazzatura c’era nei pressi dello stadio, di conseguenza lo spazio antistante, in poche ore, è diventato una discarica a cielo aperto. Probabilmente non ci si aspettava questa corsa al biglietto, ma sta di fatto che l’organizzazione generale sta lasciando un po’ a desiderare.