Ariano Irpino,Movimento 5 Stelle : “Sicurezza delle scuole, ognuno si assuma le proprie responsabilità”

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Era facilmente prevedibile che anche quest’anno avremmo assistito alla pietosa scena da terzo mondo nel vedere alunni sballottati da una scuola all’altra in attesa prima delle indagini della Procura e poi dei lavori della Provincia. Per questo motivo in tempi non sospetti abbiamo fatto appello al buon senso dei Consiglieri provinciali e di Gambacorta affinché rivedessero e riformulassero le recenti scelte, permettendo di sbloccare 26 Mln di euro congelati in opere faraoniche di cui manca il più piccolo stralcio di progetto mentre quelle esistenti, per mancanza di interventi adeguati, sono sempre più fuori legge.

La procura di Avellino ha fatto suonare di nuovo la campanella e non solo nella scuola Mancini.  

E´ finita la ricreazione, basta con lo scaricabarile e basta piagnistei meridionali ! 

Gli avvisi di garanzia inviati dalla Procura di Avellino a Gambacorta per omissioni in atto d’Ufficio e omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina è solo la punta dell’Iceberg di una realtà ancora più drammatica. Sono numerose le segnalazioni che giungono da più parti sulle pessime condizioni in cui versano alcuni edifici scolastici della provincia e lì dove le condizioni strutturali sono a norma si riscontrano gravi carenze nei piani di evacuazione, nella conformità degli impianti elettrici, dei laboratori o perfino degli infissi.

Non sono accettabili gli appelli di Gambacorta per ricevere nuovi finanziamenti. 

Ingiustificabile perché ha gestito un vero e proprio tesoro(26 Mln), secondo la nostra opinione, in modo sbagliato e secondo quello che dicono i fatti in modo non efficace in quanto oltre alle scuole fatiscenti quelle faraoniche del futuro fanno fatica a dare i primi passi. Ci stiamo riferendo ai tre Poli di eccellenza, scolastici e non scolastici allo stesso tempo (dipende se si legge la Delibera Provinciale o quella Comunale), che fino a questo punto di eccellente hanno avuto solo il merito di aprire contenziosi tra enti pubblici (vedi Polo enologico ad Avellino) o con i cittadini ( vedi Polo alberghiero.ad Ariano).

Da parte dell’amministrazione provinciale è mancato semplicemente il buon senso che nel bene e nel male hanno avuto i precedenti Presidenti di Provincia; tutto quello che c’era da spendere hanno speso ma non si sono azzardati a toccare, in una zona ad alto rischio sismico, i Milioni di euro accantonati nel Bilancio per far fronte ad eventuali necessità come quella della Mancini o di altre scuole che l’anno scorso sono state interessate da sfratti e traslochi. 

Considerato che gli accordi per spendere 26 milioni di euro sono stati sottoscritti sia nei Consigli comunali interessati dai progetti, che nel Consiglio provinciale è lecito chiedere alla Procura di estendere la propria indagine a questi accordi per verificare se effettivamente il tesoro di 26 milioni di euro poteva essere speso solo per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici e non per la costruzione ex novo di nuovi edifici.(Le Provincie, in base all’art. 85  della legge N 56 del 7/4/2014, hanno le seguenti competenze in materia scolastica comma c) –  programmazione della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale -comma e) –  gestione dell’edilizia scolastica.)

Oltre agli appelli siamo consapevoli che la Procura da sola non può controllare tutte le scuole della provincia né farsi carico di scelte che competono alla politica e alle Istituzioni. 

Per mettere in sicurezza tutte le scuole, prima dei soldi ci vuole la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: dai Vigili del Fuoco ai Dirigenti scolastici, dai genitori ai docenti e personale Ata. Sarebbe auspicabile anche una verifica di tutti gli edifici 

Questo è il primo passo da compiere perché quello che oggi ci spaventa di più, oltre alle scelte fatte dalla Provincia di Avellino, è la rassegnazione dei soggetti che in quegli edifici ci trascorrono  metà della loro giornata per buona parte dell’anno.

Dopo l’analisi critica dei fatti per non fermarsi ad una sterile polemica occorre formulare delle proposte alternative rispetto a quelle messe in campo dalla Provincia, occorre indicare ai cittadini la via d’uscita da questa palude.

Chiedere le dimissioni del Consiglio provinciale sarebbe scontato e un esercizio politico inutile visto l’affetto che i nostri rappresentanti nutrono per le poltrone.

La nostra proposta è la seguente: il Consiglio provinciale deve rivedere la proprie scelte cercando di far rientrare all’interno di quel tesoro di 26 Milioni di euro ancora non speso, né appaltato, sia la realizzazione dei nuovi progetti, che per ora non sono nemmeno sulla carta, sia le necessarie ed urgenti opere di adeguamento negli edifici scolastici.