Grottaminarda (AV) – Accoglienza per integrarsi.Di questo si è parlato a Grottaminarda in un incontro promosso dal Rotary Club Avellino Est

792

Grottaminarda – “Le diversità,la cultura,  sono come cielo e terra. Sembrano non toccarsi  ma sono vicine più di quanto possiamo pensare”. Camassa,un ragazzo di appena venti anni, fa capire cosa devono essere,oggi,l’accoglienza e l’integrazione. Lui, quattro anni fa, è uno di quei  centossessanta disperati arrivati su un barcone che galleggiava nel Mediterraneo. Matassa Camara proviene dal Mali ed è ospite dello Sprar di Bisaccia. Di “Immigrazione oggi” si è parlato nella cittadina ufitana, in un incontro promosso dal Rotary  Club Avellino Est.

Accogliere i migranti è un dovere,lo dice anche Papa Francesco ma per molti è diventato un problema. Lo afferma anche Tareke  Brahne, presidente del comitato 3 Ottobre, al quale è stato consegnato un premio al14esimo World Summit dai Nobel per la Pace. Per il suo,  e quello della sua onlus,attivismo sociale. La sua associazione prende il nome da quel giorno del 2013,quando restarono nei fondali del Mediterraneo 368 profughi che tentavano di approdare sulle coste italiane.Una delle tante stragi.”Dalla quella data – dice Tareke-non è cambiato niente. Continuiamo a contare i morti:15 mila invisibili”. Eritreo, Tareke, aggiunge che ” bisogna dare una medaglia all’Italia per l’accoglienza”. Anche se ” sarebbe importante aprire cordoni umanitari,e abbattere i muri,  per un problema che riguarda tutta l’Europa. E che deve condividere”. Non è una emergenza,almeno non lo è più,”in 28 Paesi – dice il volontario dell’associazione 3 Ottobre- ci sono 3 milioni di rifugiati. Il 5 per cento in Europa”. È di questi giorni in cui si fa del diverso colore della pelle un allarme e una strumentalizzazione politica, Tareke sostiene che” questo porta soldi e poltrone. A nessuno importa è nessuno da programmi a lungo termine.  Basterebbe provare un modello da seguire”.
L’integrazione è” fatta di diritti e doveri.Altrimenti la paura,il razzismo,l’odio e la violenza non si risolvono con altra violenza”. La verità è che” non abbiamo un indirizzo politico chiaro”. La strage nel Mediterraneo,quel tre ottobre di cinque anni fa, gli è rimasto dentro” e mi ha insegnato tante cose- sottolinea Tareke Brahne-. Ma continuiamo ad avere la memoria corta:negli ultimi anni abbiamo assistito a 15 mila morti che speravano,attraverso un barcone,di fuggire dalle guerre e dalla fame”. Per questo gira per le scuole, l’ultima è stata l’I.I.S.S”Ruggero II di Ariano Irpino.”Finora abbiamo  coinvolto 12 mila studenti perché dobbiamo aprire un dibattito e capire che dobbiamo impegnarci di più”. La presidente del Rotary, Pina Marmucco, sostiene l’idea che,la sua associazione, attraverso queste iniziative,”si propone di raccontare il vissuto e di parlare di diritti umani”.”Integrazione è possibile – dice Madassa- ma occorre lavorare ancora”.
Lui non ha paura del futuro, lo aspetta col sorriso: cosa può fargli paura,dopo essere sopravvissuto ad una settimana di traversata,partendo dal Mali, su un barcone che faceva acqua da tutte le parti? Per adesso gli manca,e molto,la famiglia” ma non so ancora dove sarà il mio futuro”. All’incontro di Grottaminarda hanno partecipato il sindaco Angelo Cobino,la presidente dell’Osservatorio regionale sul fenomeno della violenza sulle donne,Rosaria Bruno, e moderato dal giornalista di Tv2000 Giovanni Masobello.

Giancarlo Vitale