Firenze: detenuta incinta

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Che una donna possa restare incinta é quasi normale, ma che lo resti una donna che da mesi è ristretta in un istituto penitenziario è quasi impossibile. Invece è accaduto nel chiacchierato carcere di Firenze Sollicciano. Chiacchierato perché da anni i sindacalisti denunciano le precarie condizioni di sicurezza per il personale ivi operante. Condizione che, purtroppo, è comune in quasi tutti gli istituti penitenziari d’Italia, dove un numero altissimo di ristretti con un numero altrettanto altissimo di attività a loro favore va a ricadere sul numero sempre più ridotto del personale di polizia penitenziaria. Pertanto prima di chiedersi dove fossero i poliziotti verrebbe da chiedersi come mai i vertici dell’amministrazione penitenziaria non facciano nulla per farsí che il proprio personale possa lavorare in sicurezza e non occupando più posti di servizio, magari anche su piani diversi e non faccia nulla per limitare l’ingresso di volontari e di associazioni che a qualsiasi titolo entrano in un istituto. Purtroppo non conta che ci siano pochi poliziotti, l’importante è che i pseudo corsi di rieducazione vengano fatti. Ora occorre capire se la detenuta è rimasta incinta all’interno del penitenziario e per questo dare anche un nome ed un volto al futuro papá, che rischia a sua volta di finire dall’altra parte delle sbarre o se la signora abbia approfittato di un permesso all’esterno per avere un incontro “galeotto”.