Il Censis fotografa un paese di pessimisti, sfiduciati, incattiviti

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Il Censis fotografa un paese in cui  un italiano su tre, il 35,6%, è pessimista perché vede all’orizzonte delusione e paura e soltanto il 33,1% ha un po’ di ottimismo. C’è un’ostilità diffusa verso lo straniero: più di sei italiani su dieci (il 63%) la dichiarano apertamente, contro il 52% della media europea, l’ascensore sociale non funziona: meno di un italiano su 4 (il 23%) pensa di avere una situazione socio economica migliore di quella dei propri genitori. Di più: il 96% delle persone con un basso titolo di studio e l’89% di quelle con basso reddito sono convinte che la loro condizione non cambierà mai. Un italiano su due (il 49,5%) ha, però, la percezione che chiunque può diventare famoso, basta internet.

 In 17 anni il salario medio degli italiani è aumentato di 400 euro l’anno, che poi sarebbero 32 euro se calcolati su 13 mensilità. In Francia nello stesso lasso di tempo si sono trovati oltre 6 mila euro in più l’anno, in Germania quasi 5 mila.

Dunque, prevalgono “una coscienza infelice, una speranza senza compimento” scrive Valerii- direttore generale del Censis- e si chiede da dove e da cosa ripartire. La sua risposta senza alcun dubbio: “lavoro, lavoro, lavoro”.