Morto Zamberletti, l’Irpinia saluta il padre della protezione civile.

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foto Francesco Cufari Messina 25 giugno 2002 L' ex ministro Giuseppe Zamberlettimentre mostra lo stretto dove verra' costruito il ponte

Commissario straordinario in occasione del terremoto in Irpinia del 1980, la Protezione Civile dice addio a Zamberletti il padre fondatore

“Oggi la Protezione civile non perde solo il suo fondatore ma anche un amico, un maestro, una guida”  così il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli saluta Giuseppe Zamberletti colui che ha guidato l’Irpinia fuori dal terremoto dell’80. Esprime pubblicamente cordoglio sui social, a nome della sua amata terra, anche il presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio che ha avuto modo di conoscere Zamberletti proprio quale commissario straordinario durante la fase della ricostruzione post sisma. Il padre della protezione civile, ormai in ospedale a causa di una malattia, si è spento a 85 anni nei pressi di Varese.

L’uomo è stato una grande personalità nel panorama sociale e politico italiano. Eletto deputato nel 1968 e a lungo parlamentare della Democrazia Cristiana, fu designato quale Commissario straordinario in occasione del terremoto nel Friuli del 1976 e di quello in Irpinia del 1980.  A seguito di questi incarichi nel 1981 il presidente della Repubblica Sandro Pertini volle che fosse proprio l’ alto commissario a predisporre gli strumenti organizzativi della nuova protezione civile.  Così a distanza di un anno Zamberletti venne nominato Ministro per il coordinamento della protezione civile nonché capo del dipartimento appena creato.

Il giorno della sua nomina ha rappresentato per l’ Italia una svolta  decisiva. Zamberletti ha apportato un importante cambiamento nella gestione delle calamità sul territorio nazionale. Lavorando su casi di grave emergenza maturò la consapevolezza di quanto sia importante distinguere la fase del soccorso in emergenza da quella fondamentale e ancor più importante della previsione e della prevenzione dei rischi. Un percorso lungo dieci anni che terminerà  solo con la legge 225 del 1992 traguardo del progetto.

Nel 2007 è stato nominato presidente della Commissione grandi rischi. Nonostante la scadenza dell’incarico ha proseguito ancora nella carica di presidente emerito, che ha mantenuto sino alla fine.