Salerno – Abusi su minore: FDI presenta ddl per la responsabilità dei genitori

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Salerno – Alla luce del terribile caso di violenza ai danni di un minore – verificatosi qualche settimana fa a Salerno e portato alla luce dai Carabinieri della locale Tenenza – il Coordinatore Nazionale del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia, Cinzia Pellegrino e il Coordinatore del Dipartimento per la Campania, Imma Vietri hanno reso noto che il Senatore Antonio Iannone ha presentato un disegno di legge sulla responsabilità dei genitori (A.S.1081). Il caso di violenza a Salerno, infatti, è reso più grave dalle circostanze che avrebbero riguardato la partecipazione al compimento degli atti sessuali non solo dei genitori della vittima, ma anche del fratellastro e della coniuge di quest’ultimo.

«Questo – dichiarano Cinzia Pellegrino e Imma Vietri – è solo un episodio ulteriore che dimostra come la piaga della violenza e degli abusi sui bambini in famiglia siano purtroppo in costante aumento e che essi si sviluppano troppo spesso con il silenzio se non con la partecipazione dei consanguinei. Per la Vittima, non è meno grave del subire direttamente la violenza, anche il vedersi negato l’aiuto da parte di un soggetto sul quale contava (di solito, la madre). Riteniamo, pertanto, siano necessarie misure urgenti per fronteggiare il dilagare di un fenomeno di una portata così preoccupante».

A tal fine, anche per fare chiarezza e ordine nella materia, Fratelli d’Italia nella persona del Senatore Antonio Iannone ha depositato una proposta di legge che vede l’introduzione nel codice penale di una fattispecie di responsabilità penale per omesso impedimento dell’evento, apportando una modifica dell’articolo 609-quater in materia di atti sessuali con minorenni.

«Si continuerà comunque a tenere conto se il coniuge non abbia potuto evitare nulla perché minacciato o Vittima ella stessa di violenza – precisano Cinzia Pellegrino e Imma Vietri – ma in tutti gli altri casi verrà sostenuto maggiormente il dovere giuridico del genitore e che tutto sia stato fatto ai fini di impedire che il bambino subisca l’abuso, come è anche stato decretato da alcune recenti sentenze della Cassazione».