Sottoscritto protocollo d’intesa tra la Casa Circondariale di Benevento e il Consorzio Asi

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Sottoscritto un protocollo d’intesa fra Il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Benevento e Il Ministero della Giustizia 

È stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra Il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Benevento e Il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Direzione Casa Circondariale di Benevento.  L’accordo, siglato dal Presidente Luigi Barone e dal Direttore Gianfranco Marcello, prevede la modalità di esecuzione del provvedimento al Lavoro Esterno ai sensi dell’ art. 21 O.P., relativo a due detenuti somali.

“Ci vuole anche un po’ di coraggio ad intraprendere percorsi insolitamente battuti, ma quando la politica è illuminata dalla volontà di operare nell’interesse della cosa pubblica e sulla propria strada incontra  un Direttore di Struttura Penitenziaria animato da propositi rieducativi, le buone prassi si traducono in  concrete opportunità  per la collettività”. Scrive Luigi Barone”.

Nella qualità di Presidente dell’Asi, sin dall’atto del mio insediamento, ho potuto  constatare una carenza di risorse (sia umane, che economiche) da poter dedicare alle attività di manutenzione nell’Area di Ponte Valentino ed ho, naturalmente, fatto di necessità virtù.  Mi sono, pertanto, attivato per un’intesa con la Direzione della Casa Circondariale di Benevento al fine di incrociare domanda e offerta nel reciproco interesse, operativo per noi, sociale per loro .

Con la firma di questo protocollo l’Asi offre un’occasione di riabilitazione ai soggetti svantaggiati per i quali ricorrono le condizioni trattamentali ed è, d’altronde, proprio la Costituzione ad attribuire centralità al lavoro come elemento di riconoscimento sociale di dignità per la persona.

Si tenga presente che non si tratta di una vera misura alternativa alla detenzione ma di un beneficio, concesso dal Direttore dell’Istituto di Pena, al quale rivolgo gratitudine per la disponibilità manifestata, e che consiste nella possibilità di uscire dal carcere per svolgere un’attività lavorativa, anche autonoma, oppure per frequentare un corso di formazione professionale.

Le due unità selezionate dalla struttura penitenziaria presteranno la propria attività a titolo volontario e gratuito per un anno e verranno affiancate da personale specializzato interno all’Asi, il nostro Ente come utilizzatore ha l’unico accollo degli oneri antinfortunistici e del costo  della polizza assicurativa. Non è la prima volta e mi auguro, non sia neppure l’ultima che attraverso tali intese vada a rinsaldarsi il patto di cittadinanza  fra soggetti  istituzionali, in forza del quale il recupero e l’inclusione sociale, procedono dalla buona teoria all’ottima pratica”.