Il sipario s’apre al secondo atto. Come era preannunciato e si sapeva, il presidente del consiglio Conte ha tirato le conclusioni. Dopo gli interventi nell’aula del senato, Conte si è recato dal presidente della repubblica per rassegnare le dimissioni. Cosa accadrà, ce lo diranno i prossimi giorni. A noi, osservatori di ciò che si registra, il dovere di raccontare i fatti e avanzare delle ipotesi sugli sviluppi. Certo, la palla di cristallo non la possediamo. Possiamo però avanzare delle ipotesi su quello che potrebbe verificarsi. Ci fa piacere pensare che il presidente Mattarella abbia avuto modo di prefigurare scenari utili a risolvere la crisi. Dal dibattito che si è prodotto nell’aula del senato, sono arrivati dati e segnali che vanno interpretati. Il primo dato è che, almeno a quanto è possibile congetturare, si è consumato definitivamente il matrimonio gialloverde. Quel che possiamo ipotizzare è che le soluzioni a cui potrebbe dar vita Mattarella non possono essere superiori a tre. La prima soluzione, abbastanza prevedibile, è che Conte venga riconfermato per gli affari correnti, in attesa che le consultazioni suggeriscano qualche spiraglio di novità. La seconda ipotesi, realistica ma forse non immediata, è che dopo la constatazione dell’impossibilità di comporre una maggioranza stabile e duratura, Mattarella sciolga le camere e si metta in moto il processo che porti a nuove elezioni. La terza ipotesi, molto incerta e variegata, potrebbe prevedere un governo del presidente, con o senza Conte a presiederlo. Ma chi potrebbe sostenerlo? Potrebbe un’alleanza M5S e PD essere la struttura portante di un governo di prospettiva, ma i progetti, i programmi, le prospettive sono realisticamente comparabili e suscettibili di sintesi positiva? La palla di cristallo ci pare che abbia esaurito le sue risorse divinatorie e, nonostante gli sforzi che saranno messi in campo, alla fine dei tentativi non rimarrà che tornare alle urne. Non serviranno a molto, se l’opinione pubblica, i cittadini – forze politiche comprese – non saranno capaci di guardare per davvero agli interessi del paese, accantonando per una volta i pur legittimi interessi personali. La situazione è seria e piena di preoccupazioni. Le prospettive sono confuse e incerte. Purtroppo, le forze politiche hanno per molto tempo protetto e difeso i propri privilegi. Di rinnovamento solo proclami. Non c’è da essere allegri ed un dato è certo: si annunciano tempi difficili!
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