A Bonito c’è uno dei murales più belli del mondo

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A Bonito c’è uno dei murales più belli del mondo

Il fuoco è il tema dei tre muri realizzati dall’artista argentino Francisco Bosoletti – ospite del Collettivo Boca – lo scorso maggio: la Genesi è al terzo posto della classifica stilata dalla rivista internazionale Widewalls tra cinquanta interventi di arte urbana realizzati in tutto il mondo. Un capolavoro che si può ammirare sempre, a qualunque ora del giorno, nel museo a cielo aperto di questo borgo della Valle dell’Ufita, magari la promozione turistica può passare anche per la street art

Con questi versi il Collettivo Boca presentava – a maggio di quest’anno – l’opera di Francisco Bosoletti che oggi secondo la rivista internazionale Widewalls è uno dei murales più belli al mondo. Il fuoco è il tema dei tre muri realizzati dall’artista argentino a Bonito, paese ridisegnato dalla potenza distruttiva di frane e terremoti, ma tuttavia generoso di frutti della terra.

Ecco tra le bellezze dell’Irpinia che lentamente impariamo a riconoscere, possiamo aggiungere anche la Genesi: tre opere da leggere come un unico progetto artistico, lasciato in eredità a questo piccolo borgo della Valle dell’Ufita che dal 2011, grazie all’impegno dell’associazione culturale Boca e del suo festival aperiodico, punta alla riappropriazione e alla riqualificazione degli spazi urbani, guardando alla street art come valorizzazione artistica dei luoghi.

Un’operazione di diffusione dell’arte pubblica, fruibile da tutti e tutte – anche attraverso gli street art tour organizzati di anno in anno – che sta prendendo sempre più forma nella nostra provincia e potrebbe aggiungersi ad un percorso di promozione turistica che provi ad andare fuori dagli schemi dell’enogastronomia, del paesaggio, dell’artigianato, dei festival musicali e delle sagre. Uno spunto in più, insomma, per far godere gli occhi e provare a tenere aperta la mente sulle prospettive di sviluppo offerte dall’arte urbana: molto più di un semplice decoro, un faro puntato che aiuta a migliorare la nostra percezione degli spazi, ad educare all’arte contemporanea, a far crescere le aree fragili e a ridefinire l’abbandono.

Soprattutto nel caso di un capolavoro come quello di Bosoletti piazzatosi al terzo posto in questa classifica mondiale.

Quello che si vede è un’unica evanescente figura. Il ventre femminile, rappresentazione dell’universo, cela l’uovo cosmico, primordiale nucleo di energia vitale. Le sue mani porgono l’oro liquido, la scintilla presente in tutte le cose. I suoi occhi invitano a seguire il tenue filo luminoso che guida le nostre esistenze nel labirinto del mondo. In perfetta corrispondenza con lo sguardo dell’autore limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità, dipinto sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano.

Ricordi ed emozioni si mescolano alle tracce di pittura, l’opera è stata scelta tra 50 murales realizzati tra Parigi, Berlino, Londra e New York, da artisti internazionali come Banksy, Os Gemeos, Artez, Natalia Rak e tanti altri. Si può ammirare ogni giorno, a qualunque ora, nel museo a cielo aperto di Bonito.

Quindi grazie Boca per questo impegno verso la creatività urbana, per aver dato inizio ad un’avventura fatta di arte e cultura che ha aperto il paese alla condivisione e alla riappropriazione degli spazi urbani, ma soprattutto per aver mantenuto con il territorio un rapporto così profondo, tanto da immaginarlo senza confini, capace di espandersi verso esperienze nuove, di raccontarsi in forme libere. E’ anche così che si esercita la restanza.