PAESTUM (SA)- Dalla Locanda del Mare parte il tour campano del poeta greco Il poeta greco SOTIRIOS PASTAKAS

PAESTUM (SA)- Tradizione e modernità, ironia e senso di morte, il dramma del
popolo greco e i colori, i profumi, i sapori del Mediterraneo.

E ancora crisi dell’individuo e messa a nudo feroce: la poesia
diventa così strumento per indagare l’animo umano

Dalla Locanda del Mare parte il tour campano del poeta greco di
fama internazionale a cura di Casa della Poesia

“Non hai voluto rimare con me:
m’hai lasciato libero il verso…”
Sotirios Pastakas

Corpo a corpo con la poesia. Crisi
dell’individuo e macerie di una nazione. Poesia che diventa
strumento straordinario per indagare l’esistenza e l’animo
umano, come quella intensa e potente, dolce e crudele del poeta
greco Sotirios Pastakas. La sua è una messa a nudo feroce.

Nel suo primo libro italiano “Corpo a corpo” (edito dalla
Multimedia Edizioni nell’ambito della collana “Poesie come
Pane”) si incontrano e scontrano tradizione e modernità, ironia
e senso di morte, il dramma del popolo greco e i colori, i
profumi, i sapori del Mediterraneo. Sotirios, ormai pubblicato e
premiato in tanti paesi europei e negli Stati Uniti (tradotto da
Jack Hirschman) è uno dei grandi protagonisti del circuito
poetico internazionale e ritorna in Campania con un imponente
incontro-reading venerdì 14 settembre alle ore 21 per un nuovo
appuntamento in collaborazione tra La Locanda del Mare e Casa
della Poesia (ingresso gratuito): un momento di confronto e
bellezza che apre il tour campano dell’autore, che sabato alle
ore 20.30 sarà protagonista negli spazi di Casa della Poesia a
Baronissi (via Convento 21/A).

«Sotirios è “un poeta dello sguardo”: uno sguardo che scava,
spudorato e impietoso, nelle ferite del corpo, nominando i
risvolti “indicibili” di un amore finito (L’esperienza del
respiro), che si aggira negli interni delle case passando dai
gesti più banali della quotidianità al dialogare tenero e
pensoso col proprio gatto (Jorge). Ma è anche lo sguardo che
riesce ad accostare la violenza del mondo alla distruttività con
cui ci accaniamo talvolta sul nostro corpo, che può, attraverso
pochi versi scarni, far incontrare in cucine disadorne, su
tavole quasi vuote e cibi sempre più poveri, l’ “empasse
economica” che sta attraversando il suo paese e la spinta a
creare nuove forme di “collettività” e di “altruismo” (Pasto dei
poveri)», così scrive di lui la saggista, scrittrice e
giornalista Lea Melandri in “Il nomadismo della poesia”.

«Il primo incontro con Sotirios Pastakas risale al Sarajevo
Festival – Incontri Internazionali di Poesia – sottolinea Sergio
Iagulli, fondatore di Casa della Poesia – In quell’occasione ne
abbiamo compreso lo spessore, il talento e le straordinarie
possibilità. Anzi grazie al lavoro realizzato con noi di Casa
della Poesia Sotirios è esploso, divenendo uno dei poeti europei
più apprezzati in ambito internazionale. Ha presagito la crisi
nel suo libro “Food Line”, ovvero la linea del cibo dove i più
poveri sono in attesa di un pasto. Ha descritto in maniera
straordinaria la crisi del mondo e della Grecia. Uno psichiatra
di successo, famoso, ricco che, travolto dalla crisi e dalla
poesia, ha deciso di diventare improvvisamente “povero”».

Fondamentale l’incontro a San Francisco con il grande poeta
Jack Hirscham, da cui fu folgorato, perché era un uomo che
viveva con il minimo indispensabile, ma era profondamente
felice: da lì la scelta di abbandonare tutto e di dedicarsi alla
poesia.

Un legame essenziale con Hirschman che, nella traduzione di
“Corpo a corpo” scrive: “Sono convinto che il lettore conoscerà,
con questo libro, un eccellente poeta greco contemporaneo che
riflette nei suoi testi molte delle tenebre economiche ed
esistenziali che assediano il più luminoso dei paesi del mondo”.

BIO – Sotirios Pastakas è nato nel 1954 a Larissa in Tessaglia,
dove è tornato a vivere due anni fa. Ha studiato medicina a
Roma, dove ha trascorso alcuni degli anni più significativi per
la sua formazione spirituale. Per trent’ anni ha lavorato come
psichiatra ad Atene.

Ha pubblicato quattordici raccolte di poesie, un monologo
teatrale, un libro di saggi e traduzioni di poeti italiani
(Sereni, Penna, Saba, Pasolini, Gatto). Proprio la sua
dimestichezza con la lingua e con la letteratura italiana ha
contribuito in maniera determinante alla messa a punto della sua
poetica, caratterizzata da uno stile originale e di grande
eleganza formale. Collabora con varie riviste letterarie con
saggi e traduzioni dall’italiano. Dal 1994 è membro della
Società degli Scrittori Greci (Greek Writers Society).

È stato tradotto in dodici lingue e ha partecipato a vari
festival mondiali di poesia. Nel Settembre 2001 è stato ospite
onorario al Hawthodern Castle International retreat for Writers,
presso Edimburgo. Il suo libro “Trilogia” (ed. Parousia, 2012) è
stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2015, col titolo «Food
Line», tradotto da Jack Hirschman e Angelos Sakkis.

Il suo primo libro di racconti “Il Dott Ψ e I suoi pazienti” è
stato pubblicato quest’anno, 2015, da “Melani” editore, Atene.
Nel giugno del 2001 ha rappresentato la Grecia a Verona in
occasione della fondazione dell’Accademia Mondiale della Poesia
(World Poetry Academy), sotto l’egida dell’UNESCO. Per Casa
della poesia ha preso parte agli “Incontri internazionali di
poesia di Sarajevo” nel 2006, nel 2009 a “VersoSud” (Reggio
Calabria), all'”Omaggio ad Alfonso Gatto” a Salerno in occasione
del Centenario della nascita. Nel 2010 a “Ritratti di poesia”
(Roma) “Letture Mediterranee” (Baronissi), “La poesia
resistente! (Napoli), “Poeti in libertà” (Siena) e a maggio del
2015 all’evento “La poesia resistente” a Baronissi. A Sotirios
Pastakas è stato assegnato il 4 dicembre 2015 il Premio Annibale
Ruccello per la Poesia dello STABIA TEATRO FESTIVAL.

Nel 2016 è stato pubblicato da Multimedia Edizioni un’antologia
della sua poesia, “Corpo a corpo” suo primo libro “italiano” che
ha ricevuto lo stesso anno il Premio Internazionale NordSud
della Fondazione Pescara Abbruzzo.

da “Isola di Chios” (16)

Sotirios Pastakas

Il dolore comincia quando scordiamo
la ferita. Il foro d’uscita del proiettile
non c’è. Quello d’entrata è
guarito e si è rimarginato.

Il dolore resta chiuso dentro.
Non puoi localizzarlo
in organi, tessuti e cellule.
Nulla lo testimonia.

Diffuso e inafferrabile,
assomiglia alla gioia. Il dolore,
amore mio, si muta quando è
grande in gioia che travolge.
Solo chi ha molto amato,
può nuovamente amare.