Venerdì 9 novembre, a Teora, nella Pinacoteca Arte Moderna, ore 15.30, il Centro Studi Giuridici ed Economici Alta Irpinia organizza il convegno “Una ragione per restare -L’impresa Irpinia tra opportunità Europee e Regionali”. Il Centro Studi è un “Osservatorio” che nel tempo vuole offrire alle Istituzioni i dati (economici, giuridici, sociali) su cui costruire interventi concreti. Al Presidente Raffaele Capasso abbiamo rivolto alcune domande.
Ogni anno 2000 giovani abbandonano i paesi irpini. È un processo irreversibile?
“Non c’è nulla di irreversibile soltanto che si arresti e si avvii una controtendenza attraverso un impegno globale, condiviso da tutte le istituzioni. I giovani lasciano per necessità, le esigenze primarie sono più forti anche delle famiglie, vogliono costruirsi un futuro, non sono rassegnati sono forti, sono irpini “.
Quali sono i settori maggiormente trainanti in provincia?
“L’ elettronica, l’aeronautica, la meccanica, tra le aziende: il gruppo Bruno, la Ema. Intorno a loro si possono costruire indotti, distretti con specializzazione delle varie aree, con artigiani del posto, questo processo si è avviato ma è necessario che si completi, questo è il compito di istituzioni, enti perché tutto questo si realizzi, compreso una specializzazione nella formazione degli allievi che sia immediatamente collegata con le industrie”.
Il settore agricolo offre opportunità?
“Il settore agricolo mostra una progettualità, dai dati “Por Campania Fesr” risulta che tutti i fondi sono stati richiesti, certo bisogna aspettare le istruttorie in corso, sono proposte da giovani che intendono utilizzare queste opportunità, questo fa ben sperare. Il comparto agricolo, nel suo complesso, trova slancio specie verso l’estero”.
Le grandi infrastrutture e la stazione Hirpinia speriamo che vengano realizzate quanto prima?
“La realizzazione della Lioni-Grottaminarda ha subito un’accelerazione, è necessario che la si completi quanto prima, bisogna che le cose si facciano, siamo stanchi di rivendicare. La stazione Hirpinia è indispensabile non solo per la Valle Ufita ma per tutta l’Irpinia che aspetta questa opera, viviamo un mondo che si apre, non vogliamo isolarci anzi uscire dall’isolamento, un’azienda diversamente non è stimolata a investire, non avrebbe senso, se ha difficoltà di collegamento, la stazione va pretesa e realizzata”.
Possiamo contare sul turismo per una ripresa?
“Per il turismo, bisogna mettere tutto in rete, occorre che tutto sia collegato, tutte le manifestazioni in tutti i paesi . Bisogna adoperarci perchè di continuo ci sia un motivo per il quale si venga in Irpinia, dunque una visione più strategica del turismo, ambiente, natura, storia, monumenti sono fattori di crescita che non possono vivere di spontaneismo, debbono essere organizzati”.