Sguardo al futuro prossimo di Nicola Prebenna

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Siamo nel mezzo del cammin, per riprendere un’immagine dantesca. Almeno per alcune realtà provinciali, come il capoluogo e la città di Ariano. Il ballottaggio è l’appuntamento che si fa sempre più vicino e che decreterà il vincitore tra i due contendenti rimasti in gara. Nella città del Tricolle, gli sfidanti sono Domenico Gambacorta, sindaco uscente, che al primo turno ha sfiorato il successo definitivo, attestandosi poco al disotto del 49%, e il candidato delle sinistre unite, Oreste Franza, che aveva ottenuto maggiori consensi rispetto agli altri candidati sindaci. La battaglia ora si annuncia come una nuova partita e, come i più avveduti amano ripetere, si parte, calcisticamente parlando, dallo zero a zero. L’impostazione della campagna, che continua in uno sforzo ancora maggiore di persuasione e convincimento, parte da due presupposti diversi. Il sindaco uscente Gambacorta parte dalle opere realizzate e dagli obiettivi raggiunti nei cinque anni della propria gestione della città: alcune opere da anni giacevano come abbandonate e sono state riprese e portate a termine: l’arena Mennea è ora una realtà di cui la città può andare fiera ed è una delle più moderne della Campania; il nuovo rione Martiri, che ha finalmente cancellato la presenza ingombrante e disdicevole delle casette asismiche, è un contributo significativo alla riqualificazione di un rione che sta facendo significativi passi in avanti verso la conquista di una piena dignità. Sempre nello stesso quartiere va registrata la costruzione di una nuova struttura scolastica, la scuola media “Lusi”, realizzata in tempi record, e attrezzata con quanto di meglio una scuola moderna possa desiderare. L’elenco potrebbe ancora continuare, ma è utile ricordare solo qualche altro significativo risultato. Essere riusciti a conservare l’ufficio del Genio Civile che stava per essere trasferito altrove, essersi dato da fare per mantenere sul Tricolle la Compagnia dei Carabinieri, avere evitato che l’Agenzia delle Entrate si trasferisse altrove, sono tutti successi che il candidato sindaco Gambacorta può vantare in tutta tranquillità. Come può andare orgoglioso per avere sbloccato l’annosa questione “Giorgione”, forte anche del ruolo svolto di presidente della Provincia, ed anche se occorre essere attenti e vigili perché la struttura che si andrà a realizzare si inserisca opportunamente nella riqualificazione complessiva della vita della città, è un fatto che qualcosa, e di significativo, si è mosso. Altri obiettivi sono stati realizzati, altri traguardi potevano essere ancora migliori, tutto è migliorabile, però il bilancio pare certamente positivo. Il competitor Enrico Franza, persona giovane e rispettabile, sconta il limite della lontananza dalla realtà viva e concreta della vita della città, e da quel che ho potuto riscontrare non c’è un disegno complessivo strutturato su un’idea futura di città che si connoti per novità e lungimiranza. Nel gioco che si sta approntando e che gli sfidanti stanno portando avanti c’è lo sforzo di convincere e persuadere quanti al primo turno hanno fatto scelte diverse. Al momento apparentamenti ufficiali non ne sono stati annunciati; è certo che i contendenti faranno di tutto per invogliare ad andare a votare il 9 quelli che già si erano espressi a loro favore, e si sforzeranno di convincere quelli che si erano orientati al primo turno diversamente. Occorre che i cittadini facciano fino in fondo il proprio dovere recandosi alle urne ancora una volta, che si lascino guidare dallo spirito critico e dalla ragionevolezza, e che abbiano fisso nella mente che la democrazia non si esaurisce nel deposito della scheda nell’urna, ma comporta l’impegno di vigilare, controllare, criticare e proporre quel che di bene si desidera e si propone per la città.