Restiamo uniti, la pandemia si sconfigge insieme

Restiamo uniti, la pandemia si sconfigge insieme

di Paola Rullo

La situazione di emergenza dovuta alla pandemia di COVID-19 mette a dura prova la nostra salute psicologica, nei momenti di crisi infatti: tristezza, angoscia, preoccupazione possono prevalere sulla nostra serenità mentale. Dunque, essere in grado di gestire lo stress e il benessere psicosociale in questo periodo così delicato è importante tanto quanto salvaguardare la salute fisica. L’aggiornamento quotidiano continuo dei casi in merito ai decessi e ai nuovi contagi non fa che aumentare in noi ansia e frustrazione; ma al contempo non possiamo ignorare che allo stato attuale, i morti nel mondo sono saliti a ottantaduemila e un milione e mezzo sono i contagiati. Nonostante i più grandi studiosi e scienziati del mondo da mesi stiano analizzando questo virus atipico, al momento non vi è nulla di certo e le ipotesi pronunciate, in alcuni casi vengono meno. L’incertezza quindi condiziona la nostra vita e come ogni cosa che non conosciamo, genera paura. Con lo scopo di contenere l’epidemia, molti sono stati costretti a cambiare drasticamente le abitudini quotidiane comportando, soprattutto in fase iniziale, un’ansia e preoccupazione collettiva. Questa “sospensione della normalità” ha generato comportamenti simili, pensiamo ad esempio a quanti si sono allontanati in massa dalle prime zone rosse per raggiungere le rispettive famiglie o per spostarsi nella casa al mare; pensiamo alle lunghe file davanti ai supermercati, agli scaffali vuoti. Solo con un’informazione responsabile è possibile affrontare le preoccupazioni e l’incertezza di tutta la comunità, evitando comportamenti che possono diventare rischiosi durante un’epidemia. La comunicazione ha un ruolo cruciale perché si rivolge alla mente umana, ed è alla coscienza che deve parlare per costruire un’identità condivisa e una maggiore cooperazione. Alla prima fase di panico collettivo è succeduta una fase di iniziale rassegnazione scaturita dal voler creare una robusta identità sociale attraverso incontri dai balconi o sui social network. Da quando questo letale nemico invisibile, si avvicina sempre di più, semmai causando la morte del nostro vicino di casa o semplicemente di un conoscente il livello di ansia e paura aumenta e diventa difficile da gestire. Dal rapporto IACS-MHPSS emerge che più categorie sono esposte a condizioni di fragilità che si risolvono purtroppo con gesti estremi. Questo virus pandemico è dunque anche un’emergenza psicologica, da non sottovalutare, oltre che sanitaria. Sebbene i sintomi siano gli stessi in ogni parte del mondo, ogni Paese sta prendendo provvedimenti differenti per tutelare i propri cittadini e la propria economia. In USA si registrano i casi più alti di disoccupati, la soglia sale a 16 milioni solo nelle ultime tre settimane. Malgrado la pandemica emergenza le rivalità non si arrestano; Trump non perde occasioni per lanciare frecciatine alla Cina ricordando che gli USA contribuiscono al lavoro dell’OMS con 452 milioni di dollari contro i 42 milioni stanziati dalla Cina. La Polonia, in linea con la volontà di sostenere l’economia, ha intenzione di interrompere questa quarantena forzata a partire dalla prossima settimana. Nonostante il Brasile sia il Paese dell’America Latina con il tasso più alto di contagi, il presidente J. Bolsonaro non vuole cedere alle rigorose misure di prevenzione richieste dal Ministro della Sanità. Il COVID-19 ha evidenziato come una crisi infettiva abbia un peso decisivo sui governi, soprattutto su quelli già instabili. La diffusione epidemica e il collasso economico possono destabilizzare un governo e la situazione italiana non è tra le più rosee. L’Olanda continua ad alzare un muro e boccia gli Eurobond, nel mentre un quotidiano tedesco, Die Welt, riferendosi all’Italia si esprime così: «La mafia aspetta i soldi dalla Ue». Nel mese di giugno partiranno i primi test sul vaccino, saranno effettuati in Belgio e in Germania dalla casa farmaceutica CureVac, fino ad allora non ci resta che continuare con la prevenzione. L’imprevedibilità del COVID-19 può insegnarci solo a dimenticare ogni divergenza e differenza perché stiamo lottando TUTTI contro lo stesso nemico, farci guerra a vicenda sarebbe inutile e controproducente in una corsa contro il tempo che già stiamo perdendo. Rimaniamo uniti perché solo insieme si vince.