Grottaminarda. Antonio Ingroia e Azione Civile: no ad un parlamento oligarchico

Antonio Ingroia e Azione Civile: no ad un parlamento oligarchico. Votiamo no al referendum per respingere il taglio della democrazia e della rappresentanza che distruggerà il pluralismo costruendo una oligarchia sempre più accentrata nelle mani di pochi potenti
Il 20 e 21 settembre le italiane e gli italiani saranno chiamati alle urne per il referendum costituzionale. Una tornata referendaria vitale per la democrazia italiana davanti ai rischi che sta correndo nel nostro Paese: quello attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo, in continuità  con gli attacchi alla Costituzione e al Popolo iniziati con la P2 di Licio Gelli e i venti secessionisti degli anni novanta, proseguiti con la riforma targata centro-sinistra del titolo V della Costituzione fino a quelli respinti dagli italiani con i referendum che hanno bocciato le “riforme” dei Governi Berlusconi-Bossi-Fini e poi Renzi-Boschi.
NO al furto di rappresentanza: tra gli Stati dell’UE l’Italia è attualmente tredicesima per numero di deputati in relazione alla popolazione mentre la riforma non modifica la vergogna dei parlamentari nominati dai capi partito. È ridicolo l’argomento del taglio della spesa equivalente a meno di un caffè l’anno a cittadino.
NO al centralismo autoritario: riducendo i deputati e i senatori intere regioni vedranno diminuire la propria rappresentanza e molti milioni di cittadini non ne avranno più. Nel 2013 JP Morgan e altri big della finanza mondiale ordinarono la modifica delle Costituzioni nate dalla Resistenza nel Sud Europa perché troppo democratiche e antifasciste: dalla riforma Renzi-Boschi ad oggi i governi, sostenuti da parlamenti votati con leggi incostituzionali dal porcellum in poi, stanno di fatto rispondendo signorsi all’oligarchia finanziaria.
Ancora una volta Azione Civile invita ogni Partigiano della Costituzione a fate la propria parte in difesa della Democrazia votando NO.
 Azione Civile e il suo fondatore e presidente Antonio Ingroia