Grottaminarda – Sono trecento le case popolari della cittadina. “Delle quali non sappiamo lo stato di conservazione – dice,in un comunicato, Fausto Sacco, Sai Cisal “.
Il sindacalista ha sollecitato, per ben due volte, il sindaco Angelo Cobino “per mettere l’argomento tra le priorità della sua agenda”.
Tra le altre cose,Sacco chiedeva di entrare a far parte, come sindacato, nella Commissione comunale Iacp,”visti i tanti iscritti che abbiamo a Grottaminarda “. In modo da avviare “un approfondimento sulle condizioni delle unità abitative, la loro sicurezza. L’ultimo bando per una graduatoria risale a diciannove anni fa”.
Il primo cittadino, intanto, ha letto della richiesta del Sai Cisal ma “vorrei che si specificasse meglio– sottolinea Cobino – cosa si dovrà fare“.
Per Cobino, che pure apprezza l’intervento, “in questo modo si rischia di fare soltanto teoria”. In merito alla graduatoria ferma “bisogna far riferimento a normative e problematiche “. E, comunque, assicura, che quando il Comune deve intervenire, “sicuramente lo fa”. Quando è il caso, ad esempio di fogne intasate ,oppure di ristrutturazioni se in pessime condizioni, l’amministrazione comunale subito provvede ad informare l’impresa che “ha il compito di intervenire “. In quanto alle occupazioni abusive “se avessimo la certezza – continua Cobino – non esiteremmo un attimo ad intervenire “. Ma, anche in quel caso, bisogna in qualche modo “avere un cuore”. “Chi ha il coraggio di buttare fuori una famiglia con i bambini, se esiste la possibilità di regolarizzare la propria posizione?”
Certamente la questione delle case popolari, non solo a Grottaminarda, è una questione delicata. E non sarebbe male se il sindacato potesse aiutare a capire meglio come stanno le cose.
Giancarlo Vitale
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