25 Aprile: Liberazione, Combattenti e Forze Militari Alleate, il pensiero di Giovanni Savignano

I partigiani erano antifascisti di estrazione comunista, cattolica, socialista , liberal-democratica, ed ex militari sfuggiti alla deportazione.
La liberazione dell’Italia e la sconfitta del Nazifascismo fu l’esperienza dalla quale nacque, finita la guerra, il nuovo Stato Italiano, democratico e repubblicano. Ciò non sarebbe stato possibile senza lo sbarco delle Forze Militari Alleate e l’azione di gruppi operativi dell’Esercito italiano. Senza dimenticare il ruolo della Brigata ebraica, unità combattente nelle file dell’esercito alleato.
La macchina bellica americana e degli Alleati è su tutti i fronti e arriva anche in Italia (Sicilia 8-9 luglio 1943). Mussolini viene esautorato e sostituito dal Maresciallo Pietro Badoglio . Il Governo italiano firma un armistizio con gli Angloamericani: una resa senza condizioni (militare, politica ed economica). I nazisti sentendosi traditi occupano parte dell’Italia non ancora conquistata dagli Alleati. Gli anni che seguirono , fino al 25 aprile 1945 , furono tra i più imbarazzanti e tristi della storia d’Italia , IN parte occupata dagli Angloamericani , ex nemici e ora alleati e IN parte dai Nazifascisti ex alleati e ora nemici . Una guerra “CIVILE ” fratricida . Tuttavia, la parte degli italiani che andrebbe ricordata con grande rispetto è quella ( secondo Giorgio Bocca, circa 15 mila) che quando non si conosceva il vincitore, si schierò contro i Nazifascisti per un proprio ideale , rischiando la vita , e non coloro che alla fine salirono sul carro dei vincitori , diventando anch’essi dei veri Eroi .
                                                                                                 Giovanni Savignano