Il regista irpino Assanti tra ricordi e celebrazioni, ma quanta ipocrisia………..di Giovanni Savignano

Il regista irpino Assanti tra ricordi e celebrazioni, ma quanta ipocrisia.
In questi giorni, è stato molto ricco l’ omaggio “ufficiale “ postumo all’estro fantasioso – non molto fortunato ma immenso – di Giambattista Assanti. Un riconoscimento dovuto e ispirato da ogni sua singola caratteristica umana ed artistica. Era quasi naturale affezionarsi a lui e alla sua dolce ironia , al suo entusiasmo, alla sua potenzialità creativa e inventiva carica di nobiltà e di voglia di raccontare e raccontarsi. Variegato protagonista , uno degli interpreti signorili della originale cinematografia italiana. Giambattista, con romantico disincanto , ha lottato con grande impegno
per promuovere le sue idee, sia da “dirigente” che da “operaio culturale “. Quando ha ricevuto consensi e/o premi è stato solo per merito suo. Purtroppo , il genio di Giambattista è stato spesso offuscato, non valutato appieno, non sostenuto fortemente dai vari Interlocutori Pubblici ed anche Privati . Ha provato e tentato di tutto pur di coinvolgere e far accettare le sue proposte… ad accreditarsi quale innovatore e libero
pensatore .. chiedendo di credere in lui, ma con molteplici delusioni. Quel mondo/ Sistema a volte spietato e distratto che, tuttavia, non l’ha mai bloccato interamente e , forse , gli ha dato la forza e la voglia di resistere, di continuare a produrre .
Siamo in tanti che a Giambattista abbiamo voluto bene, per la sua onestà intellettuale e capacità professionale.

Prof. dott. Giovanni Savignano