Gesualdo, D’Onofrio,Di Foggia e Bianco spiegano “i perchè di una scelta difficile”

A Gesualdo sette consiglieri firmano le dimissioni e l’Amministrazione Pesiri decade. Del gruppo di maggioranza Americo D’Onofrio, Michele Di Foggia, Granfranco Bianco hanno preso le distanze e adesso spiegano le ragioni della loro scelta:

Cari concittadini, abbiano ritenuto doveroso comunicare a tutti voi i motivi per i quali abbiamo deciso di interrompere questa esperienza amministrativa, seppur con dolore profondo, ma con la consapevolezza di fare la scelta più giusta, almeno secondo le nostre coscienze.

Mai avremmo pensato di giungere a questo epilogo, ma ci siamo arrivati per non rinunciare al nostro diritto-dovere di partecipare alla discussione democratica e al relativo processo decisionale CONDIVISO.

Abbiamo provato in tutti modi a tener fede al patto stretto con i cittadini, come dovere di ogni eletto, ma con il passare del tempo abbiamo nei fatti constatato l’inutilità delle riunioni di maggioranza. Le decisioni sempre più spesso sono state prese in modo non collegiale, e, specie negli ultimi mesi, i momenti di condivisione sono stati sempre più rari.

Non si è riusciti in quasi 4 anni nemmeno ad organizzare le giunte in orari tali da consentire a tutti i componenti di parteciparvi.

Le riunioni di maggioranza sono state spesso snobbate e svuotate del loro significato più profondo. Le decisioni prese al di fuori della collegialità sono state le principali sconfitte di questa amministrazione, e il motivo del suo fallimento politico, con il passare del tempo.

Siamo stati di fatto estromessi dal processo decisionale, dal quale spesso non siamo stati resi nemmeno partecipi e a volte neanche informati, se non a cose fatte, situazione che ha svilito il nostro ruolo pubblico di amministratori, diventando questa una ferita alla dignità personale di ciascuno di noi.

Non si rinnegano le cose fatte assieme, ma il metodo e la forma dell’azione amministrativa che, a discapito della doverosa collegialità, ha con l’andar del tempo mostrato di privilegiare la decisione di pochi, così da dimostrare – nei fatti – poca lungimiranza politica.

Abbiamo dato dei segnali inequivocabili che le cose non stavano andando nel verso giusto, dapprima con la costituzione del gruppo “CambiAmo Gesualdo” e poi qualche settimana fa rimettendo le nostre deleghe, nella speranza che questo atto simbolico avesse potuto dare la giusta scossa per ripristinare un clima di serena e profittevole collaborazione.

Invano abbiamo atteso un segnale di apertura ad un nuovo, costruttivo, e sincero dialogo per recuperare il senso del “gioco di squadra”.

Per lungo tempo qualcuno di noi ha cercato di mediare e ricucire i rapporti, ma evidentemente senza successo: si è preferito ignorare, restare indifferenti, e sostanzialmente evitare di risolvere i problemi di fondo, continuando ad operare come nulla fosse.

Negli ultimi due mesi ci sono stati almeno tre episodi in cui a nostro avviso non è stato seguito un processo decisionale democratico:

  1. La Riorganizzazione degli uffici (dapprima deliberata senza confronto e/o comunicazione alcuna) e discussa collegialmente solo a seguito delle nostre rimostranze (con restituzione delle deleghe) per poi essere oggetto di votazione che ha confermato la situazione previgente;
  2. PNRR Borghi: nella riunione di maggioranza era stata proposta una modalità operativa accettata all’unanimità, cui inspiegabilmente non ci si è attenuti proceduralmente (senza che sia occorsa ulteriore discussione in maggioranza). Non vi è questione sulla scelta effettivamente adottata, ma come al solito, solo sulla mancanza di collegialità per la decisione presa;
  3. Ultima Riunione di maggioranza: al termine di una corretta e costruttiva discussione sulla ripartizione dei fondi per i lavori a farsi in biblioteca e per le strade comunali, culminata in una scelta condivisa, ci viene comunicato per le vie brevi una decisione già presa su di un altro argomento, per “motivi di urgenza”. Non si discute della validità di tale decisione in sé, ma di nuovo ci si duole della modalità con cui è stata adottata.

 

Pertanto, prendendo atto dell’impossibilità di fornire il nostro doveroso e disinteressato apporto all’azione amministrativa, e nel contempo del totale disinteresse politico nei nostri confronti, con immenso dolore e rammarico profondo per quello che avremmo potuto fare ancora ASSIEME, rimettiamo il mandato affidatoci dai nostri concittadini poiché privo di senso, ritenendo l’attuale scollatura oramai insanabile.

Si spera di essere riusciti a comunicare che questo atto, per quanto forte, è essenzialmente un segno di riflessione profonda per la nostra splendida Comunità.