Mercogliano. Le “Storie Intrecciate” di Davide e Aufiero
Inizia il “Maggio dei Libri” della Biblioteca delle Suore di Montevergine a Mercogliano con un incontro giovedì 5 alle ore 16.40 dal titolo “Storie intrecciate”.
Nella suggestiva cornice dell’Istituto delle Benedettine, che accoglie con la sua quieta maestosità chi arriva a Mercogliano, saranno due romanzi storici e le loro due autrici a intrecciare trame e parole.
Si tratta di “Il Fiore del Carso, una linea tra due mondi” di Eleonora Davide e “Anita e Nora, due donne in fuga da Wagna a Trieste” di Gaetana Aufiero, due autrici ben note al pubblico irpino e non solo che si sono cimentate in un genere letterario che ha alla base anche una robusta e indispensabile attitudine alla ricerca.
Ad aprire l’incontro con i saluti di rito ci sarà la madre Ildegarde Grazia Capone, l’attore Paolo De Vito leggerà alcuni brani che animeranno la serata moderata dal giornalista Gianluca Amatucci.
“I libri si rivelano sempre un valido veicolo di cultura e crescita personale – dice Eleonora Davide – e, in particolare, la conoscenza della Storia viaggia più facilmente attraverso il genere del romanzo e l’invenzione del racconto, dove personaggi e situazioni prendono vita in contesti reali.
La guerra declinata da due scrittrici, le donne nel racconto e una magnifica città, contesa e dilaniata dall’occupazione titina e poi alleata, offriranno lo spunto per alcune riflessioni sui tempi che viviamo e sull’importanza della memoria per costruire la pace. La prospettiva di una giornalista e una storica si confronteranno su questi temi comuni”.
In aggiunta ci sarà anche la straordinaria esposizione in mostra del Diario dell’Abate Marcone dal titolo “Zagabria 1944”.
Il fondatore dell’istituto delle benedettine, che ospita gli eventi in programma, svolse, infatti la funzione di Visitatore Apostolico in Croazia durante la Seconda Guerra Mondiale e di tale delicatissima missione, voluta dalla Santa Sede per tutelare la fede e i cristiani in quel momento particolarmente difficile, rimangono gli scritti dell’inviato apostolico. Le informazioni riportate in quelle pagine raccontano di una Chiesa vicina ai bisogni di tutti e non solo dei cristiani e anche dell’opera svolta in segreto per salvare dai campi di concentramento tutti gli ebrei che fosse possibile. Quindi si tratta di un documento particolarmente importante.
Nel “Fiore del Carso” di Eleonora Davide gli eventi contenuti nel diario vengono utilizzati in alcuni capitoli come spunto narrativo.