Come ti vesti? di Michele Zarrella
Il settore tessile è il secondo al mondo per inquinante, dietro all’agricoltura. Secondo l’ONU il settore tessile è responsabile del 10% delle emissioni globali di anidride carbonica e consuma il 20% dell’acqua per usi industriali. Per produrre una camicia occorrono 3.000 litri di acqua dolce, pari a quella che una persona occidentale consuma in due anni. Insomma la moda inquina e il problema viene aumentato da quella tendenza impostaci dalla pubblicità a considerare i capi di abbigliamento e le scarpe come prodotti usa e getta.
Quando ero in servizio nella scuola ho organizzato insieme agli alunni varie edizioni di convegni dal titolo Rifiuto inquinare, per insegnare ai ragazzi che le scelte quotidiane hanno un impatto sul consumo di energia e di conseguenza sulla crisi climatica. È opportuno capire che ogni nostro comportamento deve essere sostenibile e creare benessere personale e sociale. Bastano poche e semplici regole: sobrietà nell’uso dell’energia, aborrire gli sprechi, riusare ciò che pensiamo sia da buttare, dare una nuova destinazione a quello che non usiamo più.
Facciamo nostri questi principi per non modificare eccessivamente l’equilibrio della biosfera. Eviteremo l’aggravamento della crisi climatica e lasceremo un ambiente meno malato alle future generazioni.