Montoro e la Magia del Teatro Amatoriale
La magia del teatro è quella “corrispondenza d’amorosi sensi” che si crea tra gli attori e il pubblico, due entità che reciprocamente si nutrono di emozioni fino a realizzare un’alchimia che tende l’anima alla catarsi. Sì, la Magia del teatro è elevazione e purificazione dello Spirito.
Le radici più antiche del teatro affondano ai tempi della Preistoria quando le prime comunità umane praticavano rituali propiziatori per la caccia, la fertilità, per evocare gli spiriti della natura. Questi riti si svolgevano attraverso danze, suoni, maschere; le comunità si riunivano per condividere emozioni, paure, speranze. Quindi, fin dalle sue espressioni più remote, il teatro è stato rappresentazione dei sentimenti, delle passioni, dell’esigenza dell’anima di ricercare il sacro, il divino, o, come recitano i versi di Eugenio Montale, della volontà “di scoprire uno sbaglio della Natura, il punto morto del mondo, l’anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci mette nel mezzo di una Verità”.
L’esigenza della ricerca dell’oltre ha sempre accompagnato l’uomo come un bisogno primario ed ha la sua massima manifestazione nelle varie forme dell’arte: letteratura, pittura, scultura, musica, danza, teatro. Tutto ciò che consente all’uomo di esprimere la ricerca dell’inafferrabile, è arte. In particolare, come ha osservato Eduardo De Filippo, “lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato, è teatro”.
Il teatro, in particolar modo quello amatoriale, è un universo nel quale vive come fiamma ardente quella magia nella quale erano immersi i nostri antenati. Questa forma di rappresentazione nasce dalla volontà di riunirsi per raccontare al mondo ciò che nel mondo accade. Lo spettacolo amatoriale è la traduzione in scena di gioie, dolori, passioni, e in generale, di tutte le dinamiche sociali nelle quali ognuno può ritrovare uno specchio del proprio vissuto. Questa è la Magia del teatro che si svela grazie alla volontà, all’amore e alla passione di persone che, nonostante l’individuale fatica del quotidiano, offrono il proprio tempo per dare vita a storie da rappresentare.
Il palcoscenico del teatro amatoriale non è quello dei grandi e lussuosi teatri ma, la maggior parte delle volte, è il salone di una parrocchia, la palestra di una scuola, una sala comunale. Insomma, il teatro amatoriale ha il grande merito e la straordinaria capacità di “crearsi” ovunque ci siano attori e spettatori, indipendentemente dalla semplicità del luogo. Eh sì, quando le luci si spengono e resta illuminato solo il palcoscenico, inizia la “magia”. C’è un’immersione profonda degli attori che dimenticano di essere personaggi e con forte carica emotiva giungono all’identificazione tra la propria essenza e ciò che devono apparire. Quando raccontano il dolore, la voce trema dal profondo e gli occhi si tingono di rosso; con la rabbia, le vibrazioni del tono squarciano il silenzio, così come la risata quando l’umorismo o l’ironia irrompono.
È un mondo di fantasia che però si sostanzia di sentimenti reali, veri, puri. La luce che illumina il palco inizia ad illuminare l’anima di ogni singolo spettatore fino alla “purificazione” attraverso una lacrima o una risata. La Magia del teatro regala la possibilità della “leggerezza” che si sprigiona attraverso l’applauso.
L’applauso non è solo un riconoscimento agli attori ma è, soprattutto, la potenza delle emozioni che si manifesta, è la possibilità individuale di liberarsi da qualunque peso affligga o di esprimere uno stato di gioia.
Il teatro amatoriale è una forma di Arte Pura perché è trasversale: accoglie attori e spettatori, chiunque senza alcun tipo di esclusione. Crea la Comunione tra individui indipendentemente dal sesso, dall’età, dalla condizione sociale o culturale. Tutti ricevono dal teatro ciò che sono disposti ad accogliere. Chiunque si pone in atteggiamento di “apertura” verso l’altro pronto a condividere un prezioso dono. Si crea la Comunità. Questo intento è lo scopo fondamentale per cui è nata la “Rassegna teatrale montorese” che quest’anno ha raggiunto la XXVII edizione.
Il Festival regionale del teatro amatoriale “città di Montoro” contribuisce all’arricchimento umano, spirituale e culturale del territorio. Grazie al Direttore Artistico Alfonso De Vita e al Presidente Pietro Roberto Montone la cittadinanza di Montoro ha l’onore di ospitare compagnie teatrali amatoriali dell’intera regione. Il cartellone comprende un elevato numero di spettacoli il cui fine è quello di realizzare una rappresentazione che riesca ad essere specchio dell’amore, della passione, della dedizione e dell’impegno di coloro che amano il teatro.
Un sentito ringraziamento al direttore artistico, al presidente e a tutte le persone che con loro collaborano per donare alla propria terra un tesoro così prezioso.
Si auspica che l’amore per il teatro possa contagiare un pubblico sempre più numeroso e che questa Rassegna possa divenire un simbolo distintivo per il territorio nel quale ha affondato le sue radici.
Tina Fasolino