Truffa milionaria , attesa la sentenza per l’ex bancario di Mirabella
Benevento-Si avvicina il giorno della verità per G. C., ex bancario di Mirabella Eclano, accusato di truffa aggravata e continuata e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Il processo, che ha tenuto banco per mesi e ha attirato grande attenzione nel territorio sannita, sta per giungere alle sue battute finali, con la sentenza attesa per il 13 giugno 2025.
L’uomo era stato arrestato nel maggio 2024 a seguito di un’indagine che lo vede imputato per aver sottratto oltre un milione di euro a numerosi risparmiatori. Secondo le ricostruzioni investigative, avrebbe sfruttato il proprio passato professionale nel settore bancario per conquistare la fiducia delle sue vittime, promettendo investimenti sicuri e guadagni allettanti. Una volta ottenuto il denaro, avrebbe fornito documentazione apparentemente riconducibile a istituti di credito legittimi, in modo da rassicurare i suoi clienti e mantenere alto il livello di fiducia.
Il metodo adottato era sempre lo stesso: dopo aver instaurato un rapporto di amicizia e confidenza con i risparmiatori, proponeva loro operazioni finanziarie vantaggiose e li convinceva a consegnargli ingenti somme di denaro. Con il passare del tempo, però, le richieste di restituzione da parte delle vittime venivano sistematicamente ignorate, con continui rinvii e giustificazioni. Per evitare denunce, l’uomo avrebbe persuaso i truffati a non rivolgersi alle autorità, sostenendo che un eventuale procedimento legale avrebbe solo complicato la situazione e rallentato il recupero del denaro.
Durante il dibattimento, la Procura ha chiesto una condanna a sei anni di reclusione, ritenendo le prove sufficienti a dimostrare la colpevolezza dell’imputato. Le parti civili hanno insistito affinché venisse riconosciuta la responsabilità dell’ex bancario e si facesse giustizia nei confronti di chi ha perso i propri risparmi. La difesa, invece, si prepara a presentare le ultime argomentazioni prima della pronuncia del giudice, cercando di attenuare la posizione del proprio assistito.
Il caso ha suscitato grande scalpore, soprattutto perché molte delle vittime erano persone che si fidavano dell’imputato, considerandolo un esperto del settore finanziario. Il tradimento della loro fiducia ha generato un forte senso di frustrazione e amarezza, con numerosi cittadini che si chiedono se riusciranno mai a recuperare il denaro perduto.
Il verdetto del giudice sarà determinante non solo per il futuro giudiziario di G. C., ma anche per l’impatto che avrà sulle vittime e sull’ambiente finanziario locale. Il rischio di truffe simili continua a rappresentare un problema concreto, e questa sentenza potrebbe costituire un importante precedente per la lotta contro i raggiri economici.
Seguiranno aggiornamenti una volta pronunciata la sentenza.