Lioni: 18enne paga 13.000 euro per una pistola chiesta “per scherzo”
Arrestati due uomini per estorsione.
LIONI (Av)– Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due indagati finiti in carcere per un’estorsione ai danni di un diciottenne della zona di Alta Irpinia, costretto a versare tredicimila euro per l’acquisto di una pistola, arma che avrebbe chiesto “per scherzo” ad un suo amico, imparentato con uno dei due indagati finiti in carcere. Gli indagati, assistiti dagli avvocati Salvatore Rosania e Paola Rotonda sono comparsi questa mattina davanti al Gip del Tribunale di Avellino Lucio Galeota, il magistrato che ha firmato la misura cautelare nei loro confronti chiesta dalla Procura. Entrambi hanno scelto di non rispondere, molto probabilmente attendendo la decisione su cui le difese chiameranno ad esprimersi i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, coordinate dal Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele hanno ricostruito una escalation di minacce ai danni del diciottenne, di un comune vicino Lioni. Il ragazzo era finito nel mirino della coppia di indagati, uno dei quali sottoposto anche alla sorveglianza speciale, che gli avrebbero imposto di acquistare un’arma che lui aveva chiesto “per scherzo” ad un amico imparentato con gli indagati. Da qui una escalation di minacce, documentate dalla indagini tecniche dei Carabinieri e dalle dichiarazioni del ragazzo. Il diciottenne era stato costretto a svuotare in più occasioni un buono fruttifero postale, lasciatogli in eredita’, per far fronte alle pressanti e minacciose richieste dei suoi aguzzini. Dopo la denuncia i Carabinieri in poco tempo hanno ricostruito i fatti ed ottenuto la misura cautelare, altre due persone, raggiunte da un decreto di perquisizione sono indagate a piede libero. Si attende ora che il Gip si pronunci sull’istanza di attenuazione della misura cautelare.