Giovedì 12 giugno, alle ore 18.30, FOQUS ha ospitato la giornalista e scrittrice Rula Jebreal per la presentazione del suo ultimo libro, un’opera potente e scomoda che unisce autobiografia, analisi politica e una denuncia senza compromessi del genocidio a Gaza e delle logiche del potere globale.
Con il suo racconto, Jebreal compie un viaggio straziante ma necessario attraverso le macerie della storia e della coscienza collettiva: «Scrivo perché lo slogan “mai più” diventi una chiamata all’azione», dichiara l’autrice, ripercorrendo non solo la tragedia palestinese ma anche il fallimento morale di un Occidente che, dopo aver promesso “Never Again” all’indomani della Shoah, assiste in silenzio alla distruzione di Gaza.
Il testo è un atto d’accusa contro l’ipocrisia delle istituzioni internazionali, la complicità dei media mainstream e l’inerzia della società civile. Jebreal smonta le narrazioni dominanti, mostrando come il linguaggio stesso sia stato manipolato per giustificare l’ingiustificabile, continua l’autrice, affermando: «Quando il potere decide di avere ragione della ragione, trasforma le vittime in carnefici e la resistenza in terrorismo».
La sua scrittura è un invito a non voltarsi dall’altra parte, a rifiutare le “verità di comodo” che legittimano massacri in nome della sicurezza o della civiltà. Nel libro si trova enunciato: «Il silenzio non è neutrale, è la leva che ci spinge verso un mondo dove vince sempre il più forte», avverte Rula Jebreal.
Figlia della Palestina ma cittadina del mondo, Jebreal intreccia la sua storia con una lucida disamina del colonialismo contemporaneo: «Ho trovato la risposta all’Olocausto tra le macerie della mia terra», racconta, sottolineando come il genocidio di Gaza abbia rivelato; «il vuoto morale di un’umanità che classifica le vite in gerarchie di dolore».
Eppure, nel cuore della distruzione, l’autrice non cede alla disperazione: «Le parole sono tutto ciò che rimane. Con esse, l’obbligo di resistere».
In un’Europa sempre più divisa tra complicità e impotenza, “Genocidio” è un libro che scotta, ma che andrebbe messo tra le mani di chi ancora crede nella giustizia. Perché, come ricorda Jebreal, «nessuno potrà dire di non sapere».
L’incontro di FOQUS è stato un appello all’azione: «Se Gaza diventa un modello, nessuno sarà al sicuro». Ora si deve scegliere e decidere da che parte stare.