Napoli – Il grande ritorno al San Carlo di Yefim Bronfman e Pinchas Zukerman

 

Napoli – Sabato 18 marzo ore 20.30 nuovo appuntamento della Stagione di Concerti 2016 – 2017 del Teatro di San Carlo. Sul palcoscenico del Massimo Napoletano si esibiranno due solisti d’eccezione: il violinista Pinchas Zukerman e il pianistaYefim Bronfman in un programma che include tre classici della musica da camera: la Sonata n. 17 in do maggiore k 296 diWolfgang Amadeus Mozart; la Sonata n. 4 in la maggiore op. 162 D. 574 di Franz Schubert (1797-1828) e la Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 “La Primavera” di Ludwig van Beethoven (1770-1827).

Classe 1948, Pinchas Zukerman, originario di  Tel Aviv, violinista e successivamente direttore d’orchestra,  appare regolarmente con orchestre del livello della Cleveland Orchestra, Boston Symphony Orchestra, Pittsburgh Symphony Orchestra e Montreal Simphony Orchestra, oltre ad abituali collaborazioni con i Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic Orchestra, Camerata Salzburg, Sydney Symphony, Tokyo Philharmonic Orchestra e Miyazaki Festival Orchestra La sua discografia, estremamente vasta, contiene oltre 100 titoli che gli sono valsi due premi Grammy. Convinto pedagogo, presiede anche il Performance Program presso la Manhattan School of Music.
Originario di Tashkent (ex Unione Sovietica), Yefim Bronfman è attualmente uno dei pianisti più acclamati a livello internazionale. Si è esibito con prestigiose compagini orchestrali come New York Philarmonic, Los Angeles Philarmonic, Boston Symphony, Philadelphia Orchestra, Chicago Simphony Orchestra, solo per citarne alcune. Ha collaborato con partnersdi livello internazionale tra cui Martha Argerich, Magdalena Koženà e Emmanuel Pahud. Nel 1997 si aggiudica un Grammy per l’incisione dei tre concerti di Bartók al fianco della Los Angeles Philarmonic. Bronfman si è esibito al San Carlo per l’ultima volta nel marzo del 2015 sotto la direzione di Juraj Valčuha e ha eseguito, assieme all’orchestra stabile il Concerto n° 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83 di Johannes Brahms.
Ad aprire il programma della serata è la Sonata n. 17 in do maggiore k 296 composta da Wolfgang Amadeus Mozart(1756-1791), durante il suo soggiorno a Mannheim, nel marzo del 1778 e scritta per una sua allieva, la quindicenne Therese Pierron, figlia del consigliere di corte Serraius, che nel manoscritto viene definita ‘la nostra ninfa di casa’. La Sonata fa parte di una raccolta pubblicata a Vienna soltanto nel 1781. Nei tre movimenti che la compongono (Allegro vivace, Andante e Rondò) lo strumento ad arco ha un ruolo per nulla subalterno al pianoforte, anzi, entrambi gli strumenti sono affrontati con la stessa intensità musicale.
A seguire, la Sonata n. 4 in la maggiore op. 162 D. 574 di Franz Schubert (1797-1828) pubblicata postuma nel 1851, ma scritta in realtà nel 1817. Conosciuta come “Gran Duo”, si differenzia dai suoi lavori precedenti in quanto rivela una scrittura maggiormente virtuosistica. Non mancano suggestioni beethoveniane (nello Scherzo e nell’Allegro vivace finale) e mozartiane (nell’Andantino che certamente richiama l’ultimo Quintetto di Mozart).
In chiusura, la Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 “La Primavera” di Ludwig van Beethoven (1770-1827)composta nel 1800 e dedicata al conte Moritz von Fries, amico e mecenate del compositore, la Sonata, denominata, forse dall’editore, “La Primavera”, si distingue dai lavori analoghi di Beethoven in quanto adotta l’articolazione in quattro tempi invece dei canonici tre. “La Primavera” spicca per una propensione all’idillio e per la felice ispirazione melodica del tema iniziale.