Roma – In questo terzo millennio, noi cristiani siamo chiamati a vivere una nuova primavera della fede, ad impegnarsi in nuove iniziative pastorali perché la Chiesa per bocca del suo Pastore supremo Papà Francesco ci spinge a compiere una nova evangelizzazione.
Credo che non ci sia nulla di più immediato e di più stimolante , per entrare nel tessuto vivo della nostra società, che imitare la vita dei santi e nel nostro caso specifico di San Rocco , cioè di coloro che , seguendo le orme di Cristo , non hanno anteposto nulla al suo Regno.
Hanno dato tutto con coraggio, senza chiedere nulla in cambio ,sono passati facendo del bene e amando, e sono morti perdonando.
A volte mi sono chiesto perché il Signore mi abbia messo davanti San Rocco, come Santo da invocare , da proclamare , da venerare .
Siccome nulla il Signore fa “per caso ” , allora ho creduto che l’esempio di carità verso i poveri , gli ultimi , i malati che San Rocco ha dato , mi ponga sul binario della carità .
Una carità vissuta , praticata , per la quale ognuno deve dare il meglio di se.
Questo 18 anno di cammino della nostra Associazione vuole proporre e vuole aiutarci a capire come anche San Rocco che tanto amiamo abbia posto a fondamento della sua vita Cristo Gesù e la sua Chiesa.
Anche Lui ha bene dimostrato, come San Paolo , che “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno” ( Fil.1,21).
Il Signore oggi ci dice a tutti noi , nuovi evangelizzatori, che il nostro cammino personale ,e della nostra grande famiglia degli Amici di San Rocco , quello delle nostre famiglie e delle nostre comunità parrocchiali, deve essere un cammino di santità. Non possiamo esimere da questo.
Noi cristiani , sempre e in ogni luogo, dobbiamo essere disposti a diffondere la luce della vita che è Cristo ( cfr. Dignitatis Humanae, n. 14).
Sia questa la nostra forza amici cari di San Rocco, disporre i nostri cuori come lo fece San Rocco nel seguire Cristo , e seguendo le suo orme a vivere come Lui con totale coerenza , facendo. Così onore al nostro battesimo e alla Chiesa che in quel giorno divenne nostra madre.
La Chiesa proclamando Santo il nostro caro San Rocco, lo ha reso nella liturgia oggetto di rispetto e di venerazione e lo ha indicato all’umanità come modello a cui far riferimento.
E noi tutti rapiti dall’esempio di vita di San Rocco ci rivolgiamo alla sua intercessione per ricevere protezione e conforto nelle sofferenze.
Il mondo ha bisogno di valori autentici. Si può immaginarlo senza questo campione di fede e di umanità che ci fa scoprire o riscoprire nella sua testimonianza il senso vero della vita?
Noi, Amici di San Rocco, facciamo parte di questa grande famiglia sparsa in Italia e nei paesi dell’Europa, che condivide gli stessi ideali, la medesima fede, lo stesso sguardo sul mondo, che cammina verso un’unica direzione che tutti ci accomuna, la meta finale del Regno dei Cieli. Ed è proprio in questa famiglia, tra questi stessi amici di San Rocco che noi possiamo trovare la forza e l’aiuto per continuare il cammino affrontando le tante difficoltà che ci scoraggiano: come ben sappiamo anche nei nostri gruppi troviamo notevoli incomprensioni ed ostilità da parte di coloro che pure dovrebbero guidarci a vivere la fede, difficoltà tra gli stessi iscritti che magari non partecipano con la dovuta frequenza ed impegno alle attività comuni, arrivismi e meschinerie tra persone che dovrebbero seguire quel Gesù morto da ultimo fra gli ultimi. Molti gruppi, pur iscritti all’Associazione Europea, non partecipano agli incontri comuni. Eppure sappiamo che la sequela a Cristo è tutta qui, nel prendere un piccolo pezzo della croce di Gesù, come diceva San Pio da Pietrelcina, costituita dalle pigrizie nella vita di fede, da quelle amarezze e da tutti quei problemi che nascono anche tra di noi, portandolo dietro a Lui, come Lui, con le spalle piegate e piagate, feriti ma capaci di giungere sulla vetta di ogni nostro calvario e rimanere inchiodati alla croce fino a ad avere il cuore spaccato dall’amore.
Così, siamo tutti invitati a continuare il cammino, a confrontarci ed aiutarci portando i pesi gli uni degli altri, come il Cireneo portò la croce, anche se controvoglia, fin al Calvario e facendo unità tra i gruppi e nell’Associazione stessa, come San Paolo che pur discordando da San Pietro mantenne intatta l’unità della prima Chiesa. Guidati in questo nostro cammino dal Vescovo S. E mons. Domenico Sigalini e dal Procuratore Fratel Costantino, vogliamo fare con loro e nei gruppi, un cammino comune che ci unisce a questa famiglia: nel Medioevo, i pellegrini come San Rocco non camminavano da soli ma si muovevano in gruppo, per difendersi, farsi forza e non rischiare di sbagliare direzione, guidati da uno che aveva già percorso quelle medesime vie. Allo stesso modo lasciamoci guidare dai consigli, dalle indicazioni e dai richiami di colui che guida l’Associazione, sapendo che da soli non possiamo farcela. Abbiamo tutti bisogno in umiltà di una persona amica come Fratel Costantino, che ci sproni e ci indichi la direzione verso cui andare.