È tutto sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Dopo le denunce che sono state scritte dal Comune della cittadina ufitana, dalla Confcommercio locale, dal Centro Commerciale Naturale dalla associazione Cittadinanzattiva. Onlus, si spera di chiarire la vicenda della lettera anonima in cui è stato gettato fango su 27 esercizi commerciali colpevoli, per quello che possiamo definire” il Corvo”, di non pagare le tasse comunali, di avere dipendenti non regolarizzati e di aver fatto dichiarazione non vera in merito alle misure effettive della grandezza dei loro luoghi di lavoro. Intanto Cittadinanzattiva. Onlus, quella vera, attraverso il suo segretario regionale, Antonio Gaudioso, ha immediatamente provveduto a smentire che, quel documento uscito chissà come dagli uffici comunali, sia stato scritto dalla associazione con sede a Roma. Ma Gaudioso, come la Confcommercio di Grottaminarda, si pone in merito all’intera questione alcune domande. In effetti, c’è qualcosa che non torna.”Come mai un documento protocollato(il 26 aprile scorso, ndr.), è stato sottratto in maniera poco chiara dagli uffici comunali (e apparso sui uri della cittadina qualche settimana dopo, ndr)”?. Ma davvero, in via Aldo Moro, sede del Municipio, nessuno era a conoscenza di quanto stava per uscire fuori?. E, poi, perché una volta che la lettera del Corvo è arrivata sulla scrivania del sindaco, Angelo Cobino, perché non si è provveduto a riunire le associazioni di categoria e, sopratutto, i 27 commercianti citati? Intanto tutto è passato alla Procura della Repubblica di Benevento che, si spera, porterà quanto doveroso alla luce dei fatti.