Vincenzo Ciampi sulla sanità in Campania

Vincenzo Ciampi, Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle su Facebook

Noi dei Cinque Stelle siamo pronti alla massima collaborazione istituzionale a livello locale e regionale, con spirito di responsabilità, ma non possiamo esimerci dal sottolineare come la risposta dal servizio sanitario sia stata abbastanza inadeguata all’esponenziale crescita del contagio (la Regione Campania è gravata dalle maggiori criticità in Italia: incremento dei contagi e saturazione dei posti letto Covid 19).

Non si è proceduto ad una ricognizione degli spazi utili (spazi pubblici e non di privati) per accogliere i paucisintomatici o coloro che sono in quarantena. Ma anche per dializzati e pazienti oncologici servono immediate risposte: non si può fermare l’assistenza ordinaria.

Su questo abbiamo chiesto un tavolo in Regione in rapporto con l’unità di crisi, e anche sul territorio siamo pronti a fornire ogni forma di collaborazione.

Corsie senza personale: è ora di agire

Ho visto in queste giornate una situazione drammatica dipanarsi sotto i mei occhi. L’organizzazione del sistema sanitario regionale appare alquanto deficitaria.

La seconda ondata, ampiamente prevista, richiedeva non soltanto di attrezzare i reparti covid, ma anche una strategia complessiva su cui tra l’altro il presidente De Luca ci ha sempre dato roboanti rassicurazioni.

La strategia in realtà manca e manca anche la tattica: attrezzati i reparti, non si è provveduto alla dotazione di personale; non si sono fatte scorrere le graduatorie attive; manca l’aggiornamento dei “documenti valutazione rischi”; si è assistito senza agire alle paradossali situazioni come quella dell’ordine dei medici di Napoli che invece di iscrivere i nuovi professionisti sta facendo le elezioni.

Le lunghe file di ambulanze e le attese estenuanti nei pronto soccorso indicano che serve urgentemente personale fresco.

Serve anche un rapporto con medici di base e una rivisitazione della medicina territoriale e dell’assistenza domiciliare.

Intanto non si è proceduto ad una ricognizione degli spazi utili (spazi pubblici e non di privati) per accogliere i paucisintomatici o coloro che sono in quarantena. Ma anche per dializzati e pazienti oncologici servono immediate risposte: non si può fermare l’assistenza ordinaria.

Su questo abbiamo chiesto un tavolo in Regione in rapporto con l’unità di crisi, e anche sul territorio siamo pronti a fornire ogni forma di collaborazione.

Inutile, invece, in questa situazione, affidarsi all’improvvisazione e a iniziative personalistiche o peggio propagandistiche: così si fanno danni.

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