Quella formata da Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova, entrambi irpini, è una formazione storica di prog rock che ha saputo fare del virtuosismo chitarristico la cifra principale della loro notevolissima produzione, un lungo viaggio sonoro che va sotto il nome di Notturno Concertante.
Lazzaruolo, però ha sempre dato spazio anche a progetti solisti, come il recente “My favourite remastered” dove la sua chitarra ripercorre il grande repertorio classico ma anche tracce di Steve Hackett, lo storico chitarrista dei primi Genesis, con coi Lazzaruolo e il Notturno hanno a lungo collaborato.
Adesso la musica di Lazzaruolo si fonde, nel progetto Back to Analog, con quella di Giovanna Iorio e Giuseppe Natale, poetessa e sound artist italiana con sede in UK, che ha dato voce a quindici poeti e artisti italiani per una installazione, una mostra e un vinile.
Con questo nuovo progetto Giovanna Iorio continua a celebrare la voce dei poeti. Dopo la creazione di una mappa interattiva mondiale, la Poetry Sound Library (PSL) – che mira a preservare le voci di tutti i poeti del passato e del presente – e dopo aver trasformato le voci dei poeti in spettrogrammi, i coloratissimi Voice Portraits già in mostra in UK, Francia e Italia- la voce del poeta viene incisa per un ascolto più profondo e assorto.
“Ci sono molte ragioni per me per tornare all’ analogico” – spiega Giovanna Iorio- “sono tutte personali e se ne possono aggiungere altre. Un vinile è prima di tutto un oggetto: si può toccare e persino annusare. Puoi sentire delicatamente i solchi del disco sotto i polpastrelli, da ogni solco la voce ritorna, più profonda e più umana. Il vinile occupa spazio e la sua copertina è un’opera d’arte, un vero e proprio quadro.
Per Back To Analog ho trasformato le voci di quindici poeti in ritratti vocali, spettrogrammi che rivelano i colori di ogni voce. Si inizia ad ascoltare con gli occhi, per poi decidere di ascoltare la voce vera e propria. Ogni copertina è un’opera d’arte, è fatta di carta, e si leggono i nomi degli artisti, dei musicisti, dei poeti. Quando il vinile gira sul piatto, l’etichetta ti ipnotizza mentre senti il crepitio morbido della puntina nelle scanalature. Il vinile ha due lati, A e B (come qualsiasi cosa nella vita che valga la pena esplorare); ciascun lato dura circa 5 minuti ed è impossibile distrarsi, si viene catturati dalla sua bellezza e bisogna aspettare di girare il vinile e ascoltare il lato B.
Ogni lato del vinile propone una poesia accompagnata dalla musica di due musicisti italiani di grande talento: Lucio Lazzaruolo e Giuseppe Natale. Abbiamo anche seguito le regole non scritte del vinile: lato A più tradizionale e melodico, lato B sperimentale e provocatorio.
I quindici vinili realizzati per Back To Analog (45 e 33 giri) esistono in un solo esemplare per artista. Il vinile riporta in vita qualcosa che la registrazione digitale ha perso: ogni voce con le sue imperfezioni e i graffi appare umana. Il vinile ha anche qualcosa in comune con la poesia: entrambi esplorano il mistero del tempo”.
Back To Analog è in mostra alla TOD Gallery, nel Kent (UK) curata dalla straordinaria Sally Eldars dal 18 dicembre 2021 al 4 gennaio 2022. Viaggerà anche in Italia nell’estate del 2022.