Benevento: Nella tarda mattinata di oggi il direttore della casa circondariale di Benevento dr. Gianfranco Marcello, insieme col comandante dirigente dr.ssa Linda De Maio ed il dirigente aggiunto, comandante del nucleo operativo interprovinciale di Benevento, Antonio Cimmino, unitamente ad una rappresentanza di personale penitenziario e civile, ha consegnato farmaci, latte in polvere ed alimenti in scatola presso il centro BeneAttiva solidale che si trova nel quartiere di Santa Maria degli Angeli a Benevento. I generi del valore complessivo di circa millequattrocento euro sono stati acquistati grazie ad una raccolta soldi che ha visto coinvolti sia gli operatori penitenziari che i civili. Insieme hanno voluto contribuire spontaneamente a dare un aiuto concreto alla popolazione Ucraina. Alla raccolta ha collaborato anche uno studio medico di Telese Terme che, venuto a conoscenza di quanto si stava facendo tra gli operatori penitenziari, ha deciso di voler contribuire donando farmaci del valore di circa quattromila euro. I generi raccolti, insieme agli altri che il Centro sta raccogliendo, avranno tre tipi di canali per giungere alla popolazione Ucraina. Così come ci ha spiegato il responsabile del Centro, una parte arriverà direttamente in Ucraina, parte sarà destinata alle famiglie che giungeranno sul nostro territorio ed, infine, ci sarà una sorta di passaparola e di “passaggio” tra nuclei familiari che già si trovano in città con quelli che stanno ancora nel loro paese d’origine. Non è la prima volta che il personale operante presso il carcere di contrada Capodimonte si fa promotore d’ iniziative benefiche, ed anche in questo caso non sono rimasti indifferenti a quanto sta succedendo. Spesso si associa l’idea di istituto di pena con quella retrogada di luogo dove umanità e solidarietà sono poco presenti ed invece è soprattutto in questi posti che determinati sentimenti sono anche accentuati. E se, in un primo momento si potrebbe pensare, in maniera anche superficiale, che questi sentimenti non sono propriamente degli operatori penitenziari e trascendono da quelli che sono propriamente i loro compiti istituzionali, in realtà sentimenti di solidarietà e di umanità sono alla base del loro lavoro. Dentro e fuori dalle “mura”.