Il Volo dell’Angelo a Gesualdo, Raffaele La Torre dedica una sua poesia

L’ultima domenica del mese di agosto a Gesualdo, per i festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri,un bambino vestito da Angelo viene legato a una fune d’acciaio tesa fra la torre del Castello e il campanile della Chiesa del SS.Rosario. Sospinto lungo la fune con l’ausilio di carrucole, l’angelo inizia il “volo” fino al centro della sottostante Piazza dove da un palco emerge un uomo vestito da Diavolo. L’angelo e il diavolo ingaggiano una cruenta disputa dialettica ricca di colpi di scena. Conclusa la recita l’angelo completa il suo volo giungendo al campanile. In serata, al termine della processione, l’angelo ripercorre il tragitto al contrario nel simbolico Ritorno al Cielo.

I gesualdini sono molto legati al tradizionale Volo dell’Angelo e Raffaele La Torre, poeta e musicista, dedica una sua poesia alla splendida rappresentazione dell’eterna lotta tra il bene e il male

Il volo dell’angelo

Accadeva in Gesualdo
prima che io venissi
al mondo
si ripete tuttora
che ho le rughe sulla fronte.
Sotto il sole infuocato
il taumaturgo San Vincenzo
è onorato.
II volo dell’angelo è tradizione:
“io sono l’angelo del cielo”
nelle vesti un bambino
saluta il Santo
e il popolo gesualdino.
Dalle viscere della terra
lucifero esclama!
“Io fra gli angeli ero il più bello”.
È un susseguirsi di emozioni
il bene contro il male
e l’angelo invita a pregare.
Imperversa satana
che si inneggia a vincitore:
“i ricchi sono con me,
i poveri ci verranno,
con me ci sono gli usurai,
gli assassini, gli stupratori”
e regge la mia maschera
un paesano o un attore.
A ognuno il suo campione
è una lotta senza fine
auguri di pace …
Al popolo gesualdino!