25 aprile tra divisioni e polemiche. La comunità ebraica : “La storia è qui il resto sono menzogne”

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Il 25 aprile è una festa che ha creato sempre polemiche ma quest’anno 72esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo  c’ è una vera e propria divisione.

Doppia manifestazione a Roma  , uno dell’ Anpo e l’altro della Brigata ebraica contraria alla presenza dei palestinesi alla sfilata dei partigiani.

A Milano, invece, sono volati insulti  al Campo X del Cimitero maggiore dove sono sepolti alcuni combattenti della Repubblica di Salo’ ,le urla di alcuni esponenti dell’ultradestra come “assassini e codardi” accompagnati anche da saluti romani, dall’altra il coro “Ora e sempre Resistenza”

 

Pare che davanti a una platea di 200 persone il presidente della comunità ebraica Ruben della Rocca  abbia  detto “ La storia è qui , il resto sono  menzogne” e il rabbino Riccardo di Segni pare abbia aggiunto “ Il terrorismo che sta devastando l’Europa sappiamo qual è. Ma si è anche augurato che il prossimo anno si torni a manifestare tutti insieme.

 

Il leader della lega Matteo Salvini commenta da Verona: “Il 25 Aprile è di tutti. Il derby tra fascisti e comunisti è consegnato ai libri di storia”.
Il premier Paolo Gentiloni scrive su Twitter:
Coltiviamo la memoria di chi ha combattuto per la libertà di tutti

 

Invece Matteo Renzi , dopo aver affermato ieri , a Radio Capital che bisogna ringraziare e chiedere scusa agli eredi della Brigrata ebraica messi all’angolo, oggi  invita all’unità su Facebook: “Vorrei augurare a tutti e ciascuno un buon 25 Aprile. Senza polemiche, senza odio, senza meschinita. Fin da piccolo sono stato educato ad avvicinarmi a questa data rileggendo qualche lettera dei condannati a morte della Resistenza. Eda, la mia maestra delle elementari, era stata giovanissima e orgogliosa staffetta partigiana. E quelle lettere me lo sono sempre portate con me. Fateci caso: quasi tutte sono cariche di amore struggente più che di rancore. Sono giovanissime vite che si stanno per spegnere, eppure sono piene di parole di tenerezza: “Carissimi genitori”, “Dolce amore mio”, “Figlia mia adorata”. Affrontavano il sacrificio estremo perché volevano donare come ultimo atto d’amore la libertà ai propri cari. Noi siamo i beneficiari di questo enorme regalo: siamone sempre all’altezza. E non roviniamo il 25 Aprile con polemiche e divisioni. Ricordiamo le vittime del nazifascismo, come faremo tra qualche ora a Castelnuovo dei Sabbioni, in Toscana. E teniamo tutti insieme alta la bandiera della libertà, il dovere della memoria, la riconoscenza verso la Resistenza. Buon 25 aprile!”