Benevento-L’era Nuova dell’AVO – Al compimento del XXXV anno di attività si avverte la necessità di aprirsi al territorio e offrire nuove forme di assistenza

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Trentacinque anni di intensa attività negli ospedali cittadini per l’AVO presieduta da Mario Domenico Rossi che negli scorsi giorni ha ricordato l’occasione in un incontro organizzato per l’XI Giornata Nazionale dei Volontari AVO.

 “Visita al malato” il tema trattato dai relatori che moderati dalla giornalista Elide Apice, hanno affrontato l’argomento secondo le declinazioni della propria professione e della propria esperienza.
Presenti oltre il vice presidente della Provincia di Benevento Francesco Maria Rubano, il sindaco della città Clemente Mastella, mons. Francesco Lampietro, vicario generale dell’Arcidiocesi, Nicola Sguera, docente di Filosofia e consigliere comunale, Maria Giuseppina Colatruglio, psicologa dell’Ospedale “Fatebenefratelli”, Antonio Febbraro, oncologo del Fatebenefratelli, padre Rosario Messina, camilliano.
Sono intervenuti a portare una propria testimonianza Agata Danza, consigliere FederAvo e già vice presidente nazionale, la signora M.L Lepore già presidente Avo Benevento.
 Presenti in sala numerosi volontari e i presidenti delle sezioni di Avellino, Capua, Caserta, Casoria, Nocera, Santa Maria Capua Vetere, Sapri, Scafati, Valle dell’Irno.
“Non è per niente una cosa semplice fare visita ad un infermo, qualsiasi sia la malattia o dolore interiore che ne determina il suo stato invalidante” – ha iniziato così il suo intervento il presidente Rossi.
“E’ dal 5 ottobre 1982 che nelle strutture sanitarie della nostra città, l’A.O. “G.Rummo” e l’ospedale “Fatebenefratelli”, i nostri Volontari assicurano una presenza amichevole accanto ai malati, offrendo loro un servizio basato sulla reciprocità, sulla gratuità, sulla vicinanza, sul dialogo, donando aiuto contro l’isolamento, la noia, e il dolore.
 Se gli ammalati, i loro familiari o le istituzioni giudicano positivamente la nostra attività, il merito ed il mio personale convinto ringraziamento è rivolto indistintamente ed incondizionatamente a tutti i Volontari di Benevento che danno vita ad uno spirito di gruppo determinato a costruire una comunità di amicizia e solidarietà.
I tema da noi trattato in questo incontro è l’elemento fondante della nostra associazione.
Fare visita al malato, mettersi in sintonia con lui, cercare idi cambiare , se vuole, il suo stato di disagio.
Non è per niente una cosa semplice fare visita ad un infermo, qualsiasi sia la malattia o dolore interiore che ne determina il suo stato invalidante e che mette a dura prova le capacità di comunicazione della persona colpita dal disagio dell’infermità.
Occorre dare spazio alla liberazione dei pensieri e dei sentimenti dei malati perché essi diventino risorse a servizio della guarigione e della speranza.
Non ci sono regole precise, ma bisogna ascoltare con attenzione ed empatia, senza avere fretta di dare soluzioni, permettere, appunto, all’ammalato di esprimersi liberamente.
Il buon senso, la pazienza, anche lo stare seduti in silenzio se il malato ha solo bisogno di compagnia, sono l’equilibrio che guidano il Volontario ad aiutare a sopportare meglio la solitudine ed il dolore dell’infermo.
L’incontro con il malato esige sempre disciplina, occorre, insomma, saper tacere e saper parlare con discernimento, non imporre la propria visione, non fare del malato un’occasione di protagonismo caritativo.
Il malato, però, purtroppo, non è esclusivamente nelle corsie degli Ospedali.
 Tantissime sono le malattie che affliggono la società contemporanea, ancora di più chi non solo è nel disagio fisico ma è anche “solo” a casa.
Ecco perché l’AVO, nata in ospedale  per operare negli ospedali ha intenzione di estendere i propri servizi alle strutture territoriali di ogni tipologia, avviando le prime sperimentazioni per un’assistenza domiciliare.
E’ quella che chiamiamo” NUOVA ERA DELL’AVO” iniziata già da qualche tempo e che da noi si è esplicitata con l’attività di supporto al Caregiver.
L’AVO intende aprirsi a una maggiore interazione con il territorio: creare cioè una rete sociale tra istituzioni e associazioni con le quali attuare convenzioni e protocolli d’intesa che possono diventare strumenti per la tutela dei portatori di bisogni.
Offrirsi di accompagnare una persona malata e anche sola, per una terapia, per una radiografia, per una visita medica, sono alcuni dei modi concreti per mettere in pratica i nostri propositi.
 E’ il disegno della ” Nuova era dell’AVO” con particolare interesse  al contesto giovanile, al mondo della scuola e dell’università con l’intento  di stimolare la nascita di nuove esperienze solidali, creare opportunità di socializzazione e di crescita, sensibilizzare le nuove generazioni alle problematiche sociali e all’impegno civile, ducare i giovani ad essere cittadini attivi e responsabili, che grazie al volontariato escono dai confini della propria famiglia per mettersi a disposizione di tutta la comunità.
La visita al malato è un’opera di misericordia, la visita all’ammalato significa aiutarlo a guarire.