Avellino – Caso di sospetta meningite. Asl rassicura, nessun allarme.

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Sollievo per i genitori preoccupati dal caso di sospetta  meningite. La dirigente scolastica rende noto l’esito degli esami dell’ASL e rassicura: nessuna infezione contagiosa da meningococco,  il bambino è in ripresa.

 

Avellino – Nessun pericolo di vita per il ragazzino di 13 anni, studente della scuola media Enrico Cocchia di Avellino che, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio è stato portato presso la struttura ospedaliera San Giuseppe Moscati con la febbre altissima. Di fronte ai sintomi manifestati, i medici hanno subito sospettato si trattasse di meningite. Trasferito da reparto pediatria al reparto malattie infettive, per lui è scattata  così la procedura di accertamento. Confermato il caso di meningite che,  tuttavia, sin dai primi esiti degli esami è stato appurato non essere una patologia di  natura meningococcica, bensì un’infezione da pneumococco non contagiosa.  Il ragazzo reagisce bene alle cure di profilassi.

La notizia del ricovero, diramata nella mattinata, ha destato grande preoccupazione in un gruppo di genitori di studenti iscritti al Cocchia che hanno chiamato a scuola allertando la preside Mauriello.  La dirigente della scuola media si è immediatamente attivata. Ha inviato richiesta all’Asl, seguendo personalmente l’evolversi della situazione. Secondo quanto da lei riferito, lo studente mancava a lezione già dal 13 febbraio dal momento che, dal 14 al 17 febbraio, l’istituto è rimasto chiuso per via dei due giorni di ponte in occasione delle festività del Santo Patrono. A scongiurare definitivamente  ogni pericolo, fugando ogni dubbio,  la nota redatta dal direttore  SEP/RT Gaetano Morrone , in seguito affissa anche davanti la scuola: “In riferimento al caso di meningocefalite  diagnosticato a carico di un alunno di codesto Istituto Comprensivo ( la Scuola Media Statale ‘E. Cocchia’, ndr), si rappresenta che, sulla base dei dati clinici e di laboratorio così come pervenuti dalla struttura di ricovero e dalle risultanze dell’inchiesta epidemiologica, viene esclusa la natura meningococcica della patologia. Pertanto , non sono necessari interventi di profilassi specifica a carico dei contatti (compagni di classe e docenti) o particolari misure di bonifica di ambienti e arredi”. Il professore puntualizza, in ogni caso “Resta comunque valido il principio di garantire la salubrità degli ambienti attraverso le ordinarie operazioni di pulizia giornaliera di superfici ed arredi con i comuni prodotti del commercio e adeguato arieggiamento dei locali”.