Grottaminarda: una delibera di giunta in cui si parla del Festone scatena le polemiche

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Grottaminarda: una delibera di giunta in cui si parla del Festone scatena le polemiche

 

Da più di un secolo, 128 anni per l’esattezza, l’orgoglio dei grottesi. E, con i suoi alti e bassi, comunque è sempre al primo posto nel cuore di tutti. È il Festone che, nella terza settimana di agosto, riempie le serate di tutta la provincia. Ma è anche motivo di polemiche. Che, però, da qualche tempo sembravano sopite. Grazie ad un Comitato composto da giovani, che, facendo molti sacrifici sono riusciti a portare il Festone al posto che gli compete. Come un fulmine a ciel sereno, o può anche essere una azione meditata nel tempo, giunge perciò una dibera di giunta comunale, votata all’unanimità, che riguarda proprio la festa in onore di S. Antonio da Padova, S. Rocco da Montpellier e S. Tommaso d’Aquino. Le determinazioni le quali si è giunti, è scritto nella delibera, sottolineano che al tradizionale Festone “venga assegnata, ai soli fini civili, la denominazione di Festa Patronale”. Inoltre”di dare atto che i festeggiamenti saranno organizzati, ognuno per la propria competenza, tdal Comune e dalla Parrocchia di S. Maria Maggiore, mediante apposito accordo quadro regolanteci termini e le competenze di ogni soggetto”. Vorrebbe dire, evidentemente, che per il Comune non basterà organizzare un Comitato. Poi, ancora nella delibera si legge che sarà il sindaco, Angelo Cobino, il delegato a” sottoscrivere eventuali accordi con la Parrocchia finalizzati alla realizzazione dei festeggiamenti”. Lo stesso primo cittadino sarà l’unico a poter proporre, o un suo delegato, “un gruppo di lavoro autonomo, unico abilitato alla raccolta fondi” per le attività relative alla realizzazione dei festeggiamenti. Il sindaco si incaricherà di formarlo e di vigilare sulla corretta attività. Anche se già si chiedono come potrà essere, il gruppo, autonomo se sarà “promosso” dal primo cittadino. Le polemiche sono appena iniziate e, sicuramente, sono destinate a durare per qualche tempo.

 

Giancarlo Vitale