Cava de’ Tirreni: il sindacalista Antonio Malangone: “Se non ci saranno incrementi dei tetti di spesa verranno attivati i licenziamenti dei lavoratori, serve un segnale dall’Asl”

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Cava de’ Tirreni: il sindacalista Antonio Malangone: “Se non ci saranno incrementi dei tetti di spesa verranno attivati i licenziamenti dei lavoratori, serve un segnale dall’Asl”

 

Il centro Villa Alba di Cava de’ Tirreni rimane aperto in regime di Rsa (Residenza sanitaria assistita) ma è sospesa l’erogazione in base all’ex articolo 26 in attesa di implementazione dei tetti di spesa da parte dell’Asl Salerno.

E’ emerso questo nel corso dell’ultima riunione sindacale a cui ha preso parte anche Antonio Malangone della Uil Fpl Salerno. “Se non ci saranno incrementi si attiveranno i licenziamenti”, ha detto l’esponente del sindacato di categoria.

Nell’incontro tenutosi ieri pomeriggio, infatti, i vertici dell’azienda cavese hanno spiegato che a seguito delle numerose richieste di integrazione del tetto assegnato alla struttura per il 2019, l’assistenza accreditata dell’Asl di Salerno non ha ancora dato riscontro, nonostante la criticità evidenziata dall’aprile scorso e nell’ultimo tavolo tecnico tra le associazioni datoriali e l’Asl sulla riabilitazione.

Una questione che per Malangone va risolta: “Villa Alba in questi mesi ha comunque garantito la continuità per le cure ai pazienti ma così la situazione è insostenibile”, ha detto.

L’azienda ha reso noto che il reparto al terzo piano della struttura sarà attivo fino al prossimo 31 dicembre solo se l’Asl provvederà a riconoscere il pagamento delle prestazioni rese nell’arco dei mesi tra giugno e ottobre, oltre a stipulare un contratto integrativo che incrementi il budget annuale al fine di dotare la struttura di risorse economiche necessarie. Per il momento dunque si potranno garantire solo le prestazioni assistenziali in regime di Residenza sanitaria assistita ai cittadini del servizio sanitario regionale.

Una questione che mette a rischio anche i lavoratori, al momento posti in ferie forzate dall’azienda. “I vertici del centro ci hanno spiegato che avvieranno i licenziamenti per garantire la stabilità aziendale e garantire lo stipendio al personale non in esubero”, ha detto Malangone. “All’Asl chiediamo che vengano attivate tutte le procedure per salvaguardare il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione”.