L’ Accademia di Santa Sofia di Benevento, conquista un altro grande successo

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L’ Accademia di Santa Sofia in Santa Sofia IV edizione conquista un altro grande successo con la musica del genio precoce di Rossini.

Domenica 12 dicembre, Santa Sofia in Santa Sofia IV edizione, quarto appuntamento a Benevento: un Rossini da ricordare, quello che abbiamo ascoltato nel primo dei due incontri previsti per le sue Sei sonate “orrende”, ossia il bambino prodigio manipolato.

Il primo appassionante assaggio con l’esecuzione integrale della prima, della quarta e della terza sonata, ha letteralmente ammaliato il folto pubblico, lasciandolo con il desiderio e nell’attesa della seconda parte che sarà eseguita il 21 marzo.

Grazie alla vibrante esecuzione dei Solisti dell’Accademia, maestri musicisti di straordinario talento e comprovata caratura, anche internazionale, la chiesa di Santa Sofia, sito Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, ha risuonato calorosamente delle immortali note di un altro insindacabile patrimonio dell’umanità: Gioachino Rossini con le sue Sei Sonate da lui stesso definite “orrende”.

Il riverbero delle volte e degli archi dell’edificio sacro ha trovato la sua seconda natural vocazione nell’accogliere e valorizzare un incontro musicale di raffinata maestria, scaturito dal trascinante virtuosismo de I Solisti dell’Accademia: primo violino Marco Serino (Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma, Orchestre di Zurigo e Bucarest, violino solista con Ennio Morricone, ecc.), secondo violino Giuseppe Carotenuto (Teatro San Carlo di Napoli, Radio Vaticana, ecc.), violoncello Gianluca Giganti (Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, ecc.), contrabbasso Gianluigi Pennino (Orchestra Festival Pucciniano, Orchestra da Camera Solisti del SanCarlo, Orchestra Rossini di Pesaro, Arena di Verona, ecc.).

Dopo i saluti iniziali della presidente “Amici del’Accademia” Maria Buonaguro, e la viva introduzione del direttore artistico della rassegna Marcella Parziale, che ha anche lettoalcune righe dagli appunti di Rossini scritti sullo spartito, il musicologo sannita Gioacchino.

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