Coronavirus: come preservare l’equilibrio mentale dei bambini e non solo
Tutti noi, stiamo iniziando a porci domande sull’effetto che questa situazione particolare legata al COVID 19, possa avere nei più piccoli. Questo virus per i bambini è apparentemente invisibile ma allo stesso tempo di dimensioni enormi!
Non solo ha comportato cambiamenti nelle loro abitudini quotidiane, ma si vedono anche contornati da adulti vestiti con tute da “astronauta” o con maschere da “supereroe”!
Ho letto in un articolo, che a Cincinnati, un bambino di sei anni si è preoccupato del fatto che se non avesse potuto festeggiare il suo compleanno con gli amici, non sarebbe diventato grande.
Questa lettura mi ha spinto a pormi delle domande su come i bambini interpretano ed elaborano emotivamente la pandemia: difatti, solo i sintomi fisici del nuovo coronavirus sono ben documentati!
C’è davvero tanto da metabolizzare: l’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dagli amici, e, ovviamente, la paura stessa del virus. Queste difficoltà si aggravano per i bambini che fanno affidamento sui pasti a scuola, o le cui famiglie stanno affrontando problemi di salute o l’improvvisa perdita del lavoro.
Ritengo utile fare una considerazione sulle attività didattiche svolte online in diretta webcam o con l’invio di compiti da svolgere a casa.
Sicuramente questo resta l’unico mezzo al momento possibile per le scuole ed i docenti per mantenere un contatto con i propri alunni e permettere a quest’ultimi di proseguire la loro formazione e crescita.
Ovviamente in questo sistema abbiamo la perdita del contatto relazionale e fisico docente-bambino fonte di apprendimento e maturazione, inoltre viene meno il confronto e l’incontro con gli altri alunni.
Non tutte le famiglie o i docenti tra l’altro sono “attrezzati” per questa modalità di didattica, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista psicologico.
Negli anni abbiamo perso molte occasioni per modernizzare al meglio cose fondamentali per la crescita della società come la scuola per l’appunto, o la sanità di cui tutti in questa fase difficile stiamo vedendo le lacune.
Come possiamo aiutare i nostri figli durante questo periodo di cambiamento e incertezza?
I bambini reagiscono in modo diverso alla pandemia in corso. Alcuni stanno approfittando della situazione per godersi il tempo libero da scuola e lo stare in famiglia, mentre altri stanno sperimentando quello che psicologicamente potremmo definire come “livello di paura e ansia” che porta a non vivere serenamente questo momento.
Duffy psicologo, autore di Parenting the New Teen in the Age of Anxiety, spiega che la paura più grande nei bambini e lo sperimentarsi nell’ignoto. Già oggi, ma con il passare dei giorni maggiormente, si potranno vedere alcuni effetti e differenze tra bambini più o meno piccoli.
I genitori dei bambini più piccoli potrebbero notare maggiori comportamenti di attaccamento e regressione, come gesti di auto-conforto come succhiarsi il pollice. L’interruzione della routine può essere particolarmente difficile per i bambini piccoli che trovano grande conforto nell’uniformità delle abitudini.
I genitori dei bambini più grandi potrebbero invece aspettarsi un umore altalenante e irritabilità. Per loro, la distanza sociale può rappresentare la vera difficoltà.
“Preadolescenti e adolescenti, addirittura, si sintonizzano emotivamente l’uno in relazione all’altro. La separazione dai coetanei può quindi essere vissuta come “infelice” e innaturale.
I bambini sono iper-consapevoli del proprio stato corporeo/emotivo e anche del benessere dei membri della famiglia. Soprattutto i più piccoli assorbono lo stress degli adulti che hanno intorno.
“L’ansia è molto più contagiosa di qualsiasi virus e i bambini la assorbono tutta”.
L’ansia è spesso gestita come una risposta che avviene in assenza di una minaccia o ragione. Ma in questo caso, alcuni dei pericoli sono più che reali. Questo significa che alcune delle consuete risposte all’ansia devono essere regolate in conseguenza alla situazione attuale: tipo lavare spesso le mani e mettere la mascherina.
Mentre procediamo in questa strana e nuova normalità, ecco alcuni suggerimenti su come possiamo aiutare la salute mentale dei nostri bambini.
Trasmettete calma, anche a costo di fingere: i bambini imparano da noi come gestire lo stress e risolvere i problemi quando le cose diventano difficili.
Genitori, questo significa prendervi cura di voi stessi: trovate il tempo, fate esercizio, fatevi un bagno caldo, ascoltate la musica o leggete un libro. Fate qualunque cosa vi faccia stare bene e moderate il vostro consumo di news e social media.
Stabilite una routine flessibile per i vostri figli. Non deve essere una scaletta di codici con intervalli di 15 minuti, schede didattiche, lezioni di francese e lavoretti manuali. Ma l’organizzazione fa sentire i bambini al sicuro, specialmente durante i periodi di confusione.
Stabilite anche in famiglia una routine strutturata, essa è qualcosa che preserva in maniera determinante la salute mentale di tutti.
“Non siate rigidi con la scaletta”, è normale che i bambini irrompano nelle nostre telefonate, videochiamate o home working. Questa sarà la vita reale di oggi con tutti i suoi “colori”.
Siate onesti, ma non dite più del necessario, specialmente con i bambini più piccoli, siate concisi e andate dritti al punto. I bambini di qualunque età diventeranno ancora più ansiosi se non vi percepiranno sinceri. Dite loro quello che sapete e non sapete. Ma controbilanciate il tutto confortandoli che molte persone stanno lavorando per questa situazione, e che la distanza sociale è il modo giusto per gestirla. Rassicurateli del fatto che sono al sicuro e protetti.
Ancora più importante fate capire loro che sapete come si sentono. Per esempio: “Sembra che tu sia preoccupato di ammalarti”. Oppure, “So che sei triste perché non puoi giocare con i tuoi amici oggi”.
Questo non è il momento di demonizzare lo schermo. Anche i genitori devono farci affidamento per poter lavorare, ma lo schermo può fornire una cattiva fonte di connessione e conforto.
La raccomandazione per i bambini è quindi non più di due ore al giorno, nelle ore marginali della giornata. L’unica eccezione: il film per la famiglia! Se la famiglia guarda riunita un film, allora si crea una dimensione privata che potrebbe generare una sorta di resilienza nel tempo.
Giocate con loro, il contrappeso al tempo trascorso davanti agli schermi sono il movimento e l’attività fisica. Il sollievo che proviamo quando spegniamo lo schermo e ci mettiamo a fare qualcos’altro è salutare, cruciale e importante.
La buona notizia è che, dal punto di vista della salute mentale, potremmo sperimentare alcuni lati positivi: I bambini a volte hanno agende troppo fitte, il che può portare a stress e fatica. In particolare, possono trarre beneficio da una pausa dalla scuola o dalle attività di sempre, che per loro possono essere si travolgenti, ma magari a volte rispondono più ad esigenze o speranze dei genitori.
Per poter mantenere le nostre famiglie in salute, viene chiesto a tutti noi di rallentare e rivalutare, questo potrebbe riportarci ai nostri valori basilari facendoci comprendere cosa è davvero importante per il futuro che verrà.
dott. Federico Sasso, psicologo psicoterapeuta