Covid-19 – Chiese blindate e “Patti Latenarensi a rischio”?

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Covid-19 – Chiese blindate e “Patti Latenarensi a rischio”?

«Inaccettabile» l’ira dei vescovi per il nuovo decreto che impedisce la celebrazione di riti religiosi a eccezione dei funerali. Ora che la curva dei contagi è in fase decrescente, si potrebbe iniziare a pensare a un lento ritorno alla normalità, eppure Palazzo Chigi decide di aprire solo in minima parte le funzioni religiose. Da Nord a Sud della nostra penisola si sono verificate in più occasioni intrusioni e interruzioni di funzioni religiose da parte delle forze dell’ordine. A suscitare maggior scalpore è stata l’interruzione più volte avvenuta della messa celebrata da Don Lino Viola, parroco di Gallignano nel cremonese. Il parroco ritiene il gesto delle forze dell’ordine «increscioso» perché la celebrazione in atto stava avvenendo con solo tredici fedeli, rispettando tutte le norme di sicurezza, in una chiesa ampia che potrebbe ospitare in condizioni normali più di trenta posti a sedere. Interrompere la funzione in modo così irrispettoso vìola il diritto del parroco a esercitare il culto. A prescindere dalla fede o meno bisogna attenersi a una forma di rispetto, inoltre come sottolinea l’articolo 19 della nostra Costituzione: tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. L’eccesso di zelo delle forze dell’ordine sta trasformando le norme di contenimento della pandemia in un’ossessione di controllo da parte delle autorità anche quando il pericolo di contagio appare lontano? In questo mese e mezzo abbiamo visto Papa Francesco SOLO nel pellegrinaggio alla Salus Populi Romani, SOLO in Piazza in preghiera per la protezione contro il morbo, SOLO in Basilica la Domenica delle Palme e a la Domenica di Pasqua. Angelus, Regina Coeli tutto trasmesso via streaming verrebbe da pensare a un’intesa perfetta con le ottemperanze del governo. Lo stesso Papa il 17 aprile scorso però è intervenuto, sostenendo che continuare a celebrare la funzione senza popolo può diventare un pericolo. Difficile spiegare perché in modo saggio e appropriato si potrà tornare in fabbriche e uffici, entrare in negozi di ogni tipo, andare in parchi e giardini e non si potrà partecipare alla Messa domenicale.«Una scelta miope e ingiusta, i sacrifici si capiscono e si accettano, le ingiustizie no» così si legge sull’Avvenire. A ciò si aggiungono le proteste della Cei «I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto». Occorre fare chiarezza, nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza. Le conseguenze di questo brusco raffreddamento si capiranno, nella loro portata, solo nei prossimi giorni.