Paternopoli, nasce l’Associazione delle Luminarie

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Paternopoli. È da qui che si alza la voce dei lavoratori dello spettacolo.
Quello di un settore specifico : riguarda chi, soprattutto a primavera inoltrata, si interessava delle luminarie che abbellivano le feste nei paesi e rendevano l’atmosfera più magica.
A Grottaminarda, ad esempio, già all’inizio di questo mese doveva cominciare “la stagione delle feste”, che culminava poi con il tradizionale Festone così come a Fontanarosa, con la tirata del Carro ad agosto.
Ma sono solo due esempi: in tutta la provincia ci sarebbe stata una data da rispettare per organizzare le feste patronali, patrimonio culturale delle comunità.
Ma l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, quasi certamente le impedirà. Intanto si sta cercando di mettere insieme chi lavora in quel settore . “Dal Trentino alla Sicilia-dice Natascia Botticella, dal suo ufficio del Passo-perché non abbiamo ancora una categoria, e stiamo accarezzando l’idea di farla diventare un un sindacato”. Chi lavora nel campo delle luminarie, secondo Natascia, “è completamente ignorato. Eppure da’lavoro a tanta gente”.
Nei giorni scorsi, proprio il Tg3, regionale e altre emittenti private della provincia, hanno parlato di questi.”Importante che, della nostra iniziativa, se ne parli il più possibile-continua Botticella – perché non vogliamo essere invisibili perché sconosciuti”.
Chiederanno al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, se sarà possibile organizzare, in qualche paese, le feste”seppure in maniera ridimensionata”. Come accadrà, questa estate, in Puglia, dove il presidente della Regione, Michele Emiliano, è sembrato disposto a fare.
L’associazione Luminarie Italiana nasce, quindi, “per tutelare una categoria che non ha una identità ben precisa nel mercato globale”.”Ogni regione sarà rappresentata perché, insieme, la nostra voce sarà più forte”. Si partirà dalle piccole cose come, ad esempio, l’agevolazione sugli oneri.”Tutti insieme – conclude Natascia-si può creare un settore economico non indifferente”.
Giancarlo Vitale