Tabaccai in rivolta: Cartine e filtri: controlli per la concorrenza sleale negli shops e sui siti E-Commerce

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Cartine e filtri: urgono controlli per la concorrenza sleale negli shops e sui siti E-Commerce

La UIT- Unione Italiana Tabaccai aderente alla CEPI- Confederazione Europea Piccole e Medie
Imprese ha inoltrato una richiesta di immediata attivazione di vigilanza sul fenomeno della vendita
sottocosto e non autorizzata di accessori ai tabacchi da fumo.
“Tantissimi colleghi hanno fatto pervenire alla UIT un grido di allarme per la vendita di cartine e filtri
da parte di negozi etnici e siti di e-commerce a prezzi molto al di sotto di quelli praticati in tabaccheria”
evidenzia il presidente Pasquale Genovese.
“Questo è un fenomeno che si verifica in particolare nelle città meridionali ove sono presenti moltissimi
Shops gestiti da stranieri, in particolare di origine cinese” continua Genovese “In pratica si è difronte ad
una vera concorrenza sleale che in questo delicato momento economico del Paese incide non poco sulle
attività delle tabaccherie già provate da sensibili cali dei flussi di cassa”
Ma ciò determina anche un danno per le entrate dello Stato che proprio con l’emanazione della Legge
27 dicembre 2019, n. 160 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio
pluriennale per il triennio 2020-2022” con l’art. Art. 1, comma 660 ha emanato che “Nel titolo III del
testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative
sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, dopo l’articolo 62-
quater è aggiunto il seguente: « Art. 62-quinquies. – (Imposta di consumo sui prodotti accessori ai
tabacchi dafumo) – 1. Le cartine, le cartine arrotolate senza tabacco e i filtri funzionali ad arrotolare le
sigarette sono assoggettati ad imposta di consumo in misura pari a euro 0,0036 il pezzo contenuto in
ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico”.
In sintesi sancendo che cartine e filtri per le sigarette fai-da-te dal 1° gennaio 2020 possono essere
acquistate soltanto nelle tabaccherie, vietando di fatto la loro vendita in supermercati e negozi etnici.
Questo nuovo balzello introdotto dalla manovra di bilancio vale per le casse dello Stato 30,6 milioni di
euro l’anno. Secondo la relazione tecnica alla legge di bilancio, infatti, ammonterebbe a tanto
l’applicazione dell’imposta di 0,0036 euro ai 5 miliardi di cartine e tubetti di cartine, nonché a 3,5
miliardi di filtri consumati in un anno dai fumatori delle sigarette fai-da-te”
“Considerato che l’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha emanato in data 31 dicembre 2019
la Determinazione n. 242266 che fissa le modalità di commercializzazione di questi prodotti accessori ,
ci chiediamo perché non vengono effettuati i previsti controlli di attuazione e rispetto a tutela di noi
tabaccai” evidenzia il presidente Genovese.
La UIT – Unione Italiana Tabaccai nel denunciare il fenomeno ha pertanto chiesto alla Direzione
dell’ADM quali provvedimenti intende adottare nell’applicazione di quanto determinato non escludendo
la possibilità di denunce circostanziate agli Organi di Polizia deputati richiedendo una adeguata azione
tesa a debellare il fenomeno e a dare meritata giustizia ai Colleghi tabaccai.