Ariano Irpino – Carmine Grasso: “candidatura a sindaco di un esponente di una parte minoritaria del PD una provocazione oltre che un atto di arroganza e prepotenza”

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Ariano Irpino – Carmine Grasso: “candidatura a sindaco di un esponente di una parte minoritaria del PD una provocazione oltre che un atto di arroganza e prepotenza”

Nota Carmine Grasso ex capogruppo Pd in consiglio comunale:

Apprendere dalla stampa che c’è una candidatura a sindaco di un esponente di una parte minoritaria del PD arianese, rappresenta una provocazione oltre che un atto di arroganza e prepotenza.
Il pensare che oltre 100 nuovi tesserati, mai riuniti in una assemblea per eleggere gli organi di partito, decidere la linea politica e le alleanze per le prossime amministrative, non debbano essere consultati, è un vero e proprio sopruso. La autocandidatura dell’Avv. La Vita interrompe un percorso democratico all’interno della sezione locale del PD arianese che era in atto da due mesi. Il Commissario Cennamo, infatti, aveva convocato una serie di riunioni che, da una parte sostituivano la mancanza di un coordinatore ed un coordinamento cittadino del PD, legittimamente eletti, e dall’altra tendevano a ricostruire una unità del partito destrutturata dall’arrivo di nuovi iscritti (tesseramento 2019) provenienti da altre formazioni politiche. Negli ultimi due giorni, Il commissario provinciale si stava prodigando per trovare le modalità per celebrare una assemblea, richiesta dalla maggioranza degli iscritti, che potesse portare ad una mozione unitaria per ricomporre le fila del PD e del centrosinistra di Ariano Irpino. L’atto di arroganza che si sta consumando da parte di una frangia del partito locale, pregiudica ogni possibilità di scelte unitarie democraticamente concertate. Come nelle competizioni elettorali precedenti (eccetto le amministrative 2019) questa spaccatura del PD e del centrosinistra operata da alcune componenti, si potrebbe tradurre in un vantaggio per il centrodestra e qualcosa del genere era già successo nel 2004, nel 2009 e nel 2014. Non si capisce quale sia il vero scopo della forzatura operata da questa frangia di iscritti al Partito Democratico di Ariano Irpino se non quello di disunire il centrosinistra stesso.