L’Assessore Regionale Agricoltura Nicola Caputo fa tappa a Gesualdo all’Azienda Agricola Raffaele Solomita

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L’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo con l’Agriin Tour ha fatto tappa nella verde Irpinia, una delle province più belle d’Italia. Un territorio che si racconta in tutta la sua complessità e in tutta la sua laboriosità attraverso le aziende che abbiamo visitato.

Nel Tour hanno accompagnato e fatto da Cicerone Paolo Di Plama Antonio Caputo e Angelo Frattolillo di Confagricoltura .

Prima tappa a Montefusco per visitare l’azienda vinicola Terredora dei  fratelli Paolo e Daniela Mastroberardino. Una tra le maggiori aziende viticole del Meridione con circa 200 ettari. “Terredora – ci spiega Paolo Mastroberardino porta avanti il suo impegno in vigna e in cantina – seguendo le più attente tecniche e ricercando, con costanza, l’equilibrio con l’ambiente”. Anche i numeri dell’azienda sono da record: la produzione attuale è ottenuta per circa il 96-97% dalle vigne di proprietà (circa 180 ettari tutti in provincia di Avellino nelle tre are DOCG e nel grande ombrello della DOC Irpinia), e per una piccola quota da uve proveniente dall’area del Vesuviano e vinificate a Montefusco. Complessivamente la produzione oscilla a seconda della ricchezza dell’annata tra le 800.000-1.050.000 btg. Una vera eccellenza campana che ha saputo coniugare esperienza e tradizione, introducendo nella coltivazione dei millenari vitigni autoctoni moderne innovazioni, conoscenze tecniche capaci di promuovere il ritorno della viticoltura campana alla sua più antica e qualificata tradizione.

Con Paolo Mastroberardino abbiamo parlato delle prospettive dell’Agricoltura campana, della nuova programmazione del PSR e delle opportunità che ne derivano, ma anche di come valorizzare il made in Campania come “Authentico Made in Campania”, l’innovativa app. scaricabile gratuitamente per aiutare i consumatori a riconoscere i veri prodotti enogastronomici “Made in Campania”.

Con Paolo mi sono intrsttenuto a parlare, con tristezza e tanta nostalgia, di Lucio Mastroberardino, suo fratello e mio amico che ci ha lasciati prematuramente 7 anni fa.

Seconda tappa a Prata Principato Ultra presso la cooperativa sociale “Demetra” .Sono stato accolto dai ragazzi e dallo staff della comunità terapeutica “Villa Dora” già dimora del Generale Dalla Chiesa ed ora sede operativa dell’Odv La ” Casa sulla Roccia”. Ad accoglierci c’erano anche,Luigi Vitiello, presidente de La Casa sulla Roccia, Mary Faticato, responsabile del settore progetti, Giorgio Manganiello, consulente agronomo, Ermerindo Manzi, responsabile del settore Fattoria Sociale di Villa Dora. Una bella realtà che gestisce servizi socio-sanitari, riabilitativi, di accoglienza e reinserimento sociale dei giovani svantaggiati e donne vittime di violenza, ma anche un laboratorio per la produzione del miele provvista di impianto di noccioleto, 4 serre annesse per la produzione di prodotti ortofrutticoli, e un fabbricato ad uso laboratorio di smielatura.

Il paesaggio dell’Irpinia si presenta vario e ricco di siti archeologici, oasi faunistiche, borghi medievali, chiese e monumenti millenari. Ma l’Irpinia è anche e soprattutto terra di vini di grande pregio.

Ed ecco l’Azienda Agricola Di Meo, a 15 km a Est di Avellino, a Salza Irpinia, nel cuore dell’Irpinia, si estende per circa 25 ettari, e comprende l’antico Casino di Caccia, oggi trasformato in una residenza di campagna, sede di eventi aziendali e privati, gli uffici amministrativi e gli edifici di lavorazione e conservazione del vino e dei liquori. Li accoglie Roberto Di Meo, mio carissimo amico di vecchia data, enologo e responsabile commerciale dell’azienda agricola che ci accompagna in una piacevolissima passeggiata nel vigneto cornice di un panorama mozzafiato. La struttura è moderna e funzionale, con impianti ed attrezzature di ultima generazione realizzati secondo le esigenze della produzione enologica. La lavorazione e la movimentazione dei vini è effettuata con estrema accuratezza, nel massimo rispetto del prodotto. Particolarmente suggestiva, la bottaia che è stata ricavata negli antichi sotterranei della tenuta, e recentemente ristrutturata, mantenendo l’originario impianto. Qui botti, tonneau e barriques di rovere francese di Allier accolgono il Fiano e l’Aglianico destinato all’affinamento. Prima di congedarci riceviamo un gradito e prezioso regalo, il Calendario Di Meo, progetto dell’associazione culturale “Di Meo vini ad arte”, presieduta dai fratelli Generoso e Roberto Di Meo, che ormai da quasi 20 anni rappresenta un must culturale, del panorama italiano ed internazionale.

Tappa a Nusco all’agriturismo Nonna Rosina , una delle fattorie didattiche certificate dalla regione Campania. Qui si può sentire l’autenticità e la genuinità dei sapori della terra d’Irpinia. Quella di “Nonna Rosina” è una storia antica che viene da una generazione di contadini, amanti della terra e dei suoi prodotti genuini. Qui si continua la tradizione nel nome di Nonna Rosina, la persona che ha contribuito lavorando la terra, a costruire questi casali, che sono poi stati ristrutturati ed adattati per questa attività. In questo posto trasmettono l’amore per la terra, per l’agricoltura e naturalmente per i sapori.

Poi sempre a Nusco  visita alla Cantina Mito , che dal 2014 produce vini con la consulenza di Riccardo Cotarella, e che vede tre amici quali artefici dell’iniziativa: i fratelli Gerardo e Soccorso Palmieri e Michele Della Vecchia. La storia di Cantina Mito affonda le radici nei terreni di Contrada Mito, una frazione di Nusco. L’azienda ha ricercato, da sempre, le posizioni geo-climatiche migliori per le vigne e i suoli con le composizioni più adatte, per ottenere uve idonee alla produzione di vini di pregio. Il risultato è una produzione in linea con gli standard presenti nella provincia di Avellino, che vanta ben tre DOCG, Taurasi, Greco e Fiano.

Tappa a Gesualdo. Una passione per l’allevamento ovino ereditata dai nonni quella di Raffaele Solomita che fonda l’Azienda Agricola nel comune di Gesualdo che si affaccia sulla ridente Valle dell’Ufita. Con impegno, passione e tanta determinazione Raffaele riesce a trasformare l’azienda a conduzione familiare in una realtà imprenditoriale che produce formaggi di alta qualità.

Infine, accompagnato dal mio amico Pasquale Penza, siamo passati a salutare Carmine Mollo, chef irpino, fondatore dell’Accademia Arte Bianca. Anche questo è stato un bell’incontro, Carmine trasferisce la sua arte nei corsi che organizza e che spaziano tra l’arte della panificazione, dal pane alla pizza per concludere con i dolci tradizionali. Mi ha particolarmente colpito la sua passione per la coltivazione biologica dei grani antichi. Bravo!

Termino con una delle frasi di Manlio Rossi Doria, uno dei più importanti economisti agrari del novecento, un meridionalista innamorato dell’Irpinia, “Continuo a lavorare nel Mezzogiorno, convinto come sono che l’unica cosa che conta è lavorare sodo attorno ai problemi concreti, riuscendo a realizzare di mano in mano quel poco che si può, cercando di accumulare esperienze e capacità effettive…”