Un geometra storico di Giovanni Savignano

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Giovanni Petruzzo interpretando la tradizione ha sostenuto il radicamento sul territorio e con esso la volontà di essere con le famiglie della Civiltà contadina nella gestione del patrimonio immobiliare e di supporto alla pubblica amministrazione. Un saldo punto di riferimento in Irpinia, per tutti, in specie tra gli anni Sessanta e Ottanta, a cavallo di due eventi sismici. Assieme ad altri noti colleghi, quali Caputo e Lepore , aveva fatto “tirocinio” nello studio del compianto Nicola Di Stasio a Luogosano, allora valido professionista delterritorio irpino.
Lo scrivente, durante gli anni della scuola superiore frequentò lo studio del geom. Petruzzo, di cui conserva un bel ricordo ( quando si operava senza computer…) anche se successivamente cambiò il percorso professionale.
Nella storia d’Italia, Il contributo dei geometri è facilmente rintracciabile fin dal periodo del dopoguerra. E’ stata una categoria che ha rappresentato un valore per la penisola, determinando nell’immaginario collettivo la percezione di essere associati ad altre figure della società civile, come il parroco , il medico, il farmacista, l’avvocato, il notaio, il sindaco, il notabile di turno del paese.
Questa importante professione venne istituita dal Regio Decreto 11 febbraio 1929, n. 274 in sostituzione del Perito agrimensore, e abilitava questo Tecnico/perito/geometra all’espletamento di varie competenze, tra le quali la progettazione civile e la direzione dei lavori delle opere edili, stradali, le molteplici operazioni topografiche tra le quali la misurazione dei terreni e la stima dei beni, etc.
In Italia, nel 1929, l’agricoltura riguardava più dell’80% del PIL nazionale e occupava circa il 90% della popolazione. Era necessaria, pertanto, una nuova figura professionale che richiedesse le competenze per misurare i fondi rustici con la precisione richiesta per il suo corretto sfruttamento o per una compravendita, che potesse stimare questo stesso fondo, costruire edifici necessari alla sua conduzione, e che conoscesse le tecniche di coltivazione.
Nel secondo dopoguerra – una fase urgente della ricostruzione -con carenza di ingegneri e architetti – il geometra è il ruolo tecnico di riferimento, alla quale il legislatore assegna diversi compiti che non daranno poi tanti buoni risultati: a ruota del “boom economico” degli anni Cinquanta e Sessanta la nazione italiana raggiunge il massimo sviluppo nelle comunità locali. Ciao geometra Giovanni , con l’augurio di un buon viaggio topografico …verso il progetto Divino.
                                                                                 Prof. dott. Giovanni Savignano