Zia Lidia Social Club, al via il progetto di cinema d’autore al Carcere di Bellizzi Irpino

203

Zia Lidia Social Club, al via il progetto di cinema d’autore al Carcere di Bellizzi Irpino

Il 3 marzo prossimo lo Zia Lidia Social Club avvierà “Immaginapagine. Spazi di libertà: tra letteratura e cinema”, il progetto di sei visioni cinematografiche destinato ai detenuti di Bellizzi Irpino, già annunciato all’inizio della programmazione del 2022. 

Come è noto il tema iconografico scelto per il 2022 dall’Associazione e dal Maestro Spiniello, che ne cura l’immagine, è Aria nel significato fisico del respiro che vince il Covid e ci riammette alla partecipazione collettiva e nel significato metaforico di respiro culturale, allargamento degli orizzonti attraverso le visioni di altri mondi immaginari o reali. 

Ma Aria è anche la radice comune ad Ariaferma, il film che darà avvio all’intero progetto e che sarà la prima proiezione negli istituti di pena in Campania tra quelle già programmate. Fu proprio il regista Leonardo Di Costanzo, il 25 ottobre dell’anno scorso, in occasione della proiezione di Ariaferma al Moviplex di Mercogliano, a proporci di offrirne la visione anche ai detenuti della nostra città, nell’ambito della programmazione prevista negli Istituti di pena sull’intero territorio nazionale. Michela Mancusi accolse l’invito e con un ristretto gruppo deIl’associazione (Chiara Capobianco, Alessandro Guerriero, Michela Mancusi e Bianca Maria Paladino) si decise di utilizzare Ariaferma in apertura del progetto che legasse il cinema alla letteratura per proporre la visione di film e la riflessione sui testi da cui quelle pellicole erano state tratte. 

Dunque Giovedì mattina alle ore 9.00 anche i detenuti di Bellizzi Irpino potranno assistere ad Ariaferma alla presenza dell’attore Salvatore Striano, delegato dal regista, assente per impegni di riprese all’estero. Striano è autore noto soprattutto per aver interpretato film importanti come Gomorra di Matteo Garrone, Fortapàsc di Marco Risi, Cesare deve morire dei fratelli Taviani, Il grande salto di Giorgio Tirabassi, ed ultimo Ariaferma di Di Costanzo.

Si occupa anche di teatro ed anzi, proprio il teatro e la recitazione, hanno rappresentato per lui una fonte di riscatto dal carcere, ormai molti anni fa’. Questo precedente lo rende interprete nella vita di un impegno civile volto a sostenere le iniziative di recupero sociale dei detenuti e non solo. E’ infatti autore di un libro dal titolo “Come Shakespeare può salvarti la vita” edito da Chiarelettere nel 2016. A lui sarà affidato il compito del dibattito che seguirà giovedì 3 marzo prossimo, con una cinquantina di detenuti, gli ispettori di sorveglianza, una rappresentanza di allievi e docenti dell’Istituto per geometri che ha una sezione nell’Istituto di pena, il Direttore dell’Istituto e le autorità preposte alla cura di questo settore come il Giudice di sorveglianza, il Garante dei diritti dei detenuti.    

Seguiranno le visioni, nelle date da concordare, di Martin Eden, Gomorra, Carnage, I soliti ignoti, Blindness/Cecità. Un ringraziamento va quindi al regista ed all’attore e la produzione che ci hanno offerto questa possibilità, ma soprattutto al Direttore dell’Istituto, il dottor Paolo Pastena, che ha accolto l’idea e l’ha resa possibile nonostante le difficoltà. Ci ha offerto uno spazio di dialogo, rivelandoci non solo la grande complessità nella gestione di quel luogo, ma come in quel contesto l’organizzazione non possa prescindere dalla sensibilità umana. Era per noi la conferma di ciò che avevamo assistito nella visione di Ariaferma e quindi che la nostra scelta era stata giusta. Il Covid e le ragioni di prudenza sanitaria ci hanno indotto ad avviare il tutto il 3 marzo, dopo la fase più intensa di contagi.