Approvato mio ordine del giorno al D.L. “sostegni ter”, stop all’eolico selvaggio a scapito dei territori

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Maraia

 

Nel corso della mattinata di oggi, è stato approvato alla Camera un mio ordine del giorno al D.L. “Sostegni ter”, riguardante l’installazione di nuovi impianti eolici per la produzione di energia pulita e rinnovabile.

In primo luogo chiediamo il rispetto del Decreto Ministeriale del 10 settembre 2010, contenente le Linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti a fonti rinnovabili, il quale, al punto 13.1, lettera j), prevede che il procedimento unico di autorizzazione di cui all’articolo 12 del decreto legislativo n. 387/2003 deve essere corredato  “dall’impegno, alla corresponsione all’atto di avvio dei lavori, di una cauzione a garanzia della esecuzione degli interventi di dismissione e delle opere di messa in pristino, da versare a favore dell’amministrazione procedente mediante fideiussione bancaria o assicurativa secondo l’importo stabilito in via generale dalle Regioni o dalle Province delegate in proporzione al valore delle opere di rimessa in pristino o delle misure di reinserimento o recupero ambientale”.

Le citate linee guida precisano, inoltre, che la garanzia è stabilita in favore dell’Amministrazione che sarà tenuta ad eseguire le opere di rimessa in pristino o le misure di reinserimento o recupero ambientale al posto del soggetto inadempiente e che tale cauzione deve essere rivalutata sulla base del tasso di inflazione programmata ogni 5 anni, con la possibilità di adeguarne il calcolo alle diverse tipologie di impianti e in relazione alla particolare localizzazione degli stessi.

Per questi motivi, il mio ordine del giorno impegna il Governo a valutare l’adozione di provvedimenti in modo tale che le Regioni e le Province delegate trasmettano al Mite i dati e gli aggiornamenti concernenti l’effettivo versamento della cauzione mediante fideiussione assicurativa a garanzia dell’esecuzione degli interventi di dismissione e delle opere di messa in ripristino degli impianti di cui in premessa, anche al fine di rafforzare e rendere maggiormente cogente l’attuazione della lettera j), punto 13.1 del Decreto Ministeriale 10 settembre 2010.

Vogliamo, quindi, contrastare il cosiddetto “effetto selva” e soprattutto, quella che si è rivelata come una vera e propria colonizzazione di interi territori senza il rispetto delle caratteristiche paesaggistiche, delle vocazioni produttive e dei cittadini che vivono in quei luoghi. Infatti, attraverso le nostre verifiche abbiamo constatato che le società che traggono profitti dall’installazione degli impianti non versano le fideiussioni; sembra esservi, dunque, un chiaro intento di sfruttare soltanto i territori, addirittura abbandonando degli impianti dei quali non si conoscono i soggetti che devono procedere al loro smantellamento o rinnovamento. È necessario, dunque, porre un freno a questa vera colonizzazione selvaggia e chiedere il rispetto di quanto previsto dalle linee guida ministeriali contenute nel D.M. del 10 settembre 2010.