“Lo sprovveduto” è il primo romanzo di Antonio Cipriano

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Uomo pensieroso

“Lo sprovveduto” è il primo romanzo di Antonio Cipriano, ma secondo al suo saggio “Erosione politica patologie e derive del potere costituito” pubblicato nel 2020 sempre per i tipi di Tempra Edizioni.
Negli anni Settanta Ennio è un ragazzino desideroso di scoprire il mondo. Nelle peggiori delle circostanze, da un giorno all’altro, in età adolescenziale si ritrova da solo ed è costretto a doversi trasferire in città accompagnato da un suo vicino di casa. Chiuso nel suo dolore, Ennio come uno sprovveduto comincia ad affrontare gli accadimenti della vita chiudendosi in sé stesso e reagendo d’istinto alle avversità, talvolta mettendosi nei guai. Finché l’incontro fortuito con una serie di persone, che si rivelano importanti per il suo percorso di crescita umano, non segna una svolta.
Quando poi, ogni cosa sembra funzionare tutto diventa nuovamente precario prima di consentire ad Ennio o ai suoi affetti di adattarsi ad essi. Proprio la lotta per la tranquillità rappresenta, sì, una fatica gravante, ma allo stesso tempo costituisce ciò che infine diventa la sua ricchezza.
Ogni capitolo della storia è dedicato ad un personaggio e riporta eventi storici realmente accaduti. Numerosi sono i temi trattati: dal divario generazionale all’immigrazione; dal disagio giovanile all’abuso e dipendenze da alcool e droga; dal malessere sociale alla rinascita. L’opera si presta come un romanzo di formazione perché alla fine il protagonista riesce con le proprie forze, anche nelle difficoltà, ad affrontare la vita e ad essere felice.

L’autore frigentino, Antonio Cipriano, dottore in Scienze politiche se pur dedito a testi impegnati è anche un poeta affermato e continua a sorprendere il pubblico di lettori come nel caso del romanzo “Lo sprovveduto”. Il libro è disponibile allo shop online www.tempraedizioni.com, nei principali store digitali e presso Antonietta Famiglietti Cartolibreria Edicola di Pagliara a Frigento (AV).
«Penso alle esperienze vissute e mi interrogo su cosa io abbia imparato e cosa invece avrei dovuto apprendere, se mai mi fossi lasciato sfuggire qualche insegnamento senza accorgermene».